Invito al massacro
- Autore: Giovanni Marchese e Davide Garota
- Genere: Fumetti e Graphic Novel
- Casa editrice: Tunué
- Anno di pubblicazione: 2012
Quando si arriva all’età di trent’anni e, nonostante l’agognato pezzo di carta in tasca, non si è trovato di meglio come lavoro che pulire il bagno di un autogrill, i conti non tornano. Se poi aggiungiamo di dover ancora abitare con una madre isterica, di essere infastiditi da vicine di casa rancorose, maldicenti e brutte come il peccato, allora la frustrazione esistenziale può trasformarsi in rabbia e, alla fine, esplodere.
È la storia di Jano Malacarne, ambientata in un’imprecisata città siciliana. Jano è il simbolo di una generazione non pervenuta ai radar di un tessuto sociale in via di lento dissolvimento: vivere così come viene, senza prospettive di miglioramento della propria condizione, senza uno straccio di avvenire all’orizzonte, e con il paranoico convincimento di essere stato rapito in passato dagli alieni. Questa esaltante quotidianità viene dal nostro protagonista condivisa con altri tre suoi amici, tutti affetti dal virus della precarietà occupazionale ed esistenziale. Le giornate per loro trascorrono così nel piattume più desolante.
Jano cerca di darsi da fare rivolgendosi persino a un ciarlatano, per trovare il modo di esorcizzare la sfortuna che lo perseguita. Ma l’impostore, oltre a vendergli inutili amuleti contro la cattiva sorte, gli dice con chiarezza di sostenere un dato uomo politico del momento: siamo infatti in campagna elettorale e, si sa, ogni voto ha il suo peso. Interessante la raffigurazione dell’uomo politico con la testa di elefante intento ad arringare la folla in piazza - si è scelto l’elefante in quanto simbolo della città di Catania? Oppure perché "elefantiaca" è la macchina organizzativa delle nostre istituzioni?
Evidente, comunque, è la critica degli autori indirizzata a una politica inconsistente, caratterizzata in prevalenza di chiacchiere: il discorso dell’oratore, infatti, è illustrato da nuvolette di color grigio prive di testo, icone appunto del “nulla”.
La storia è ruvida, un invito a non rassegnarsi, ma a ribellarsi e cambiare la deprimente realtà vissuta da migliaia di giovani. La parola d’ordine sta nel tormentone ripetuto per tutto il racconto come un mantra da Jano: abbiamo avuto troppa pazienza. Seguirà, poi, un insolito finale.
Fumetto dal disegno incisivo e vigoroso, di denuncia sociale e grande disperazione, Invito al massacro (Tunué, 2012) si presenta con una copertina di audace rivisitazione della famosa Cena in Emmaus del Caravaggio - osservare i cannoli alla siciliana come piatto forte al centro del “sacro” desco -, ripreso dal duo Marchese/Garota come metafora, forse, di qualcosa di inatteso e dirompente in arrivo.
Azzeccata la trama - tracciata a tinte forti e punteggiata qua e là anche dall’ironia - in cui il confine tra la dura realtà e il surreale risulta sfumato, indefinito come in un sogno, anzi, come negli incubi di Jano. Invito al massacro è un grido di dolore - purtroppo attuale - di un’intera generazione, forse l’ultimo prima dell’inquietante epilogo ormai dietro l’angolo.
Aspro e penetrante, questo libro - almeno secondo me - stuzzica come pochi la riflessione su alcuni gravi problemi della nostra società, diventati quasi irrisolvibili, e lascia dietro di sé diverse chiavi interpretative.
Invito al massacro
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