Da qualche giorno è in vendita “Io scrivo per voi”, l’e-book il cui ricavato sarà interamente donato a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto. Ad aver avuto l’idea è stato Andrea Franco, autore di gialli e thriller per Mondadori e non solo, che ha lanciato un appello a tutti i colleghi scrittori sparsi sul territorio nazionale. Ha chiesto loro di contribuire attraverso quello che sanno fare meglio, una storia da mettere a disposizione per la buona causa. Noi di SoloLibri abbiamo seguito l’iniziativa dai primi momenti attraverso la pagina Facebook ufficiale con la sensazione che avremmo assistito a qualcosa di speciale, e non ci sbagliavamo. L’entusiasmo nella risposta è stato tale e tanto da arrivare a 285 racconti pubblicati. Come pure il lavoro di Andrea Franco e del suo staff che hanno letto ed editato i testi per confezionare un’opera imponente e di qualità, che resterà nella memoria. L’ebook può essere acquistato da questo link con una donazione a piacere oppure su Amazon.
Fra gli autori c’è anche il nostro collaboratore Matteo Grimaldi, scrittore aquilano al quale facciamo qualche domanda.
- Cosa ha significato per te partecipare a questo progetto?
Far parte di un esercito buono. Fare l’unione e fare la forza in una battaglia di generosità che aveva senso combattere soltanto insieme e in tanti. A pochi giorni dall’uscita, “Io scrivo per voi” sta raggiungendo moltissime persone, e siamo già a 3.000 euro raccolti. Andrea Franco è il capitano e noi ci abbiamo messo del nostro, un contributo piccolo e bello come una storia breve.
- A proposito di storia, il tuo racconto Mai abbastanza lontano da me è la narrazione della fuga del protagonista da L’Aquila dopo il terremoto dell’aprile 2009. È una storia completamente autobiografica?
Non completamente. Di autobiografico c’è, al di là delle vicende legate al terremoto, un pensiero che tornava a farmi visita mentre aspettavo di capirci qualcosa. E se andassi via? Sì, se me ne andassi, subito, in una bella città dove il terremoto non c’è, dove si fa presto a ricominciare? Come se il problema fosse fuori e non dentro, come se ci si potesse allontanare da sé, appunto.
- Matteo, dopo eventi di questa gravità succede che le luci dei riflettori restino accese sempre troppo poco rispetto al tempo che occorrerebbe per ricostruire una città. Cosa si può fare per tenere viva l’attenzione?
Per fortuna le città non le ricostruiscono i riflettori altrimenti saremmo messi davvero male. Aiutano, sensibilizzano, ed è questo che si può fare, ognuno nel proprio piccolo, coi propri mezzi. E poi si può e si deve andare in questi posti. Io invito tutti a vedere coi propri occhi, vivere sulla pelle il brivido che ti danno certi scenari. E poi raccontarlo, condividerlo, per sviluppare una sensibilità consapevole. Questo sicuramente si può fare. Naturalmente siamo tanti piccoli pezzettini che contano appena, e che sperano che chi ha realmente il potere di governo e azione concreta faccia quel che dovrebbe fare qualunque buon governante: ricucire le ferite della propria città e restituirla in splendida forma a chi la ama.
Grazie Matteo per la tua testimonianza.
Grazie a voi e voglio chiudere con un appello a tutti i lettori di SoloLibri, che so che sono tantissimi, affezionati e dal palato sopraffino. Acquistate “Io scrivo per voi” perché, al di là dell’intento benefico, è davvero un e-book pieno zeppo di vita e di storie di valore.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Io scrivo per voi”: scrittori riuniti a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto del centro Italia
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Grazie per la splendida segnalazione!