Italo Calvino come non è stato mai scritto. In occasione del centenario della nascita dell’autore (era nato il 15 ottobre 1923) quest’anno si parla molto di lui, è lo scrittore italiano più amato, celebrato, ricordato. Noi lettori abbiamo imparato a conoscerlo attraverso i suoi personaggi, spesso fuori dagli schemi: Calvino è Cosimo Piovasco di Rondò de Il barone rampante, è Amerigo Ormea de La giornata di uno scrutatore, è il giovane Pin de Il sentiero dei nidi di ragno e persino il Marco Polo de Le città invisibili. Soprattutto è il signor Palomar, protagonista del suo ultimo romanzo che definitivamente ci consegna i suoi occhi sul mondo. Ma, come dicevamo, c’è un Italo Calvino mai scritto, un Italo Calvino che sfugge persino alla penna di Italo Calvino e che le pagine non basterebbero a contenere.
L’universo di Calvino è multiforme e sfuggente come la sua persona, come la sua stessa narrativa non può essere fissato in coordinate fisse. Cerchiamo quindi di raccontare Italo Calvino con la stessa leggerezza - che non è superficialità - che Calvino ci ha insegnato.
Ecco 5 curiosità (che forse non sapete) sullo scrittore che oggi compie cent’anni.
1. È nato a Cuba
Il nostro Italo Calvino, l’italianissimo Italo Calvino, è nato a Cuba il 15 ottobre 1923, precisamente a Santiago de Las Vegas, vicino a L’Avana.
Il piccolo Italo nacque all’estero perché i suoi genitori stavano coordinando l’attività della Stazione Sperimentale di Agricoltura. Il padre, Mario Calvino, era originario di Sanremo ma si era trasferito prima in Messico e poi a Cuba, nel 1917, per esigenze lavorative in quanto collaboratore del Ministero dell’Agricoltura.
La madre di Italo, Eva Mameli, era originaria di Sassari ed era anche lei una studiosa di botanica; fu tra le prime donne italiane a ottenere una cattedra universitaria. Aveva conosciuto Mario in Italia, mentre collaboravano a un progetto comune, e si erano sposati nello stesso anno in cui si erano conosciuti, il 1920. Nel 1923, alla nascita di Italo, si trovavano a Cuba; due anni dopo sarebbero tornati in Italia, a Sanremo.
Italo Calvino sembrava essere destinato a diventare una giovane promessa del mondo della biologia, della botanica e della scienza; ma non fu così. Mario Calvino, suo padre, fu tra i migliori botanici e agronomi del suo tempo; ma, si sa, i figli non sono destinati a replicare il destino dei padri. Ora l’illustre Mario Calvino è considerato “soltanto” il padre di Italo Calvino.
2. Gli è stato dedicato un asteroide
L’universo cosmicomico di Italo Calvino va oltre la letteratura. Allo scrittore è stato dedicato un asteroide di piccole dimensioni, individuato dall’Osservatorio di Bassano Bresciano e nominato 22370 ItaloCalvino. Fu scoperto proprio nello stesso giorno del compleanno di Calvino, il 15 ottobre 1993.
A questo battesimo dell’asteroide fu aggiunta una dedica commossa a Italo Calvino e alle sue opere:
Lo scrittore italiano Italo Calvino (1923-1985) ha scritto racconti fantastici come Il visconte dimezzato (1952), Il barone rampante (1957) e Il cavaliere inesistente (1959). Il suo Le cosmicomiche è un racconto di flusso di coscienza che tratta la creazione e l’evoluzione dell’universo.
3. Era uno scrittore ecologista
Figlio di un noto agronomo e di una grande botanica, Calvino non poteva che essere uno scrittore ecologista. I suoi studi inizialmente furono indirizzati verso le materie scientifiche in cui i genitori eccellevano. Durante la Seconda guerra mondiale frequenta la Facoltà di Agraria prima a Torino, poi a Firenze; ma era certo uno studente modello. La sua vera strada, lo capì presto, era la letteratura. Terminata la guerra decise di iscriversi alla facoltà di Lettere a Torino dove poté accedere direttamente al terzo anno, grazie alla legislazione postbellica a favore dei partigiani. Si laureò nel 1947 con una tesi su Joseph Conrad.
In ogni caso la sua prima formazione influenzò in parte le sue opere che spesso trattano il rapporto tra uomo e natura. Ne Il barone rampante, in cui il protagonista decide di vivere su un albero, è particolarmente sentito; ma non sono da meno Le città invisibili, in cui racconta la devastazione operata dal capitalismo sulla bellezza del paesaggio. Persino nei suoi racconti in apparenza più fantastici, Calvino non inventava nulla, parlava di ecologia prima che l’ecologia diventasse di moda.
4. Tonio Cavilla era il suo pseudonimo
Chi era Tonio Cavilla? Ma sempre lui, Italo Calvino. A leggere bene “Toni Cavilla” si scopre che è l’anagramma del nome dello scrittore. Lui lo utilizzava di tanto in tanto, per mascherarsi e non cadere nell’agiografia. Nel 1965 fu lo stesso Calvino a curare una nuova edizione del suo Barone rampante per le scuole medie. Si trattava di un’edizione, per l’appunto, scolastica e depurata di tutti i riferimenti politici, sessuali o religiosi. Per spiegare gli interventi effettuati Calvino decise di scrivere una prefazione, ma non la firmò a suo nome. Con la consueta inventiva che lo contraddistingueva si firmò Tonio Cavilla, docente e pedagogista. Chissà quanti studenti furono ingannati e non capirono che quell’illustre Cavilla era, in realtà, sempre lo scrittore con le sue mille maschere letterarie.
5. La dedica all’attrice Elsa De’ Giorgi
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La prima edizione de Il barone rampante è dedicata all’attrice Elsa De’ Giorgi, nascosta dietro lo pseudonimo di Paloma. Quando si conobbero Italo era un giovane libero come il vento, ma Elsa era sposata con il nobile Sandrino Conti Bonaccossi.
Si conobbero in seguito a una conferenza letteraria a Firenze, nel 1955, e fu subito una folgorazione. Elsa era una donna molto bella, ma anche colta, con grandi qualità letterarie che però durante tutta la sua vita rimasero per lo più sopite. Lei e Calvino ebbero una relazione complessa fatta di incontri rubati e infiniti viaggi in treno tra Roma e Torino. Lui le scriveva lunghe lettere, in cui diceva:
“Tu sei un’eroina di Ibsen, io un uomo di Cechov”.
Di quel carteggio amoroso letterario oggi sono conservate 407 lettere presso il Fondo Manoscritti di Pavia. Sarà Elsa De’ Giorgi, infine, a raccontare quell’amore tormentato nella sua autobiografia Ho visto partire il tuo treno (Feltrinelli), pubblicata qualche anno dopo la morte di Calvino nel 1992.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: 5 cose che (forse) non sai su Italo Calvino
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