Jo Nesbø: quali sono i 10 libri preferiti dallo scrittore e perché li ama

Jo Nesbø è uno degli scrittori più conosciuti del momento, autore dei romanzi con protagonista Harry Hole, poliziotto alcolizzato e rude, che spesso si fa giustizia con metodi poco ortodossi, ma che possiede un grande senso della giustizia e un forte fiuto investigativo.

Lontano dagli eroi a cui siamo abituati, il personaggio creato da Nesbø non è certo un fautore del politically correct, nonostante ciò ha saputo conquistare i lettori di tutto il mondo, facendo sì che i libri dello scrittore norvegese diventassero dei bestseller tradotti in ben 50 lingue.

Di recente è arrivata in Italia il film tratto da uno dei suoi successi più famosi: L’uomo di neve, in cui il personaggio di Harry Hole è interpretato da Michael Fassbender.

I suoi lettori potrebbero essere curiosi di conoscere quali sono i 10 libri preferiti dello scrittore, quelli che probabilmente hanno influenzato anche il suo percorso autoriale.

A rispondere c’è il sito One Grand che ha pubblicato la lista dei libri preferiti dello scrittore e il perché li ama.

Jo Nesbø: i 10 libri preferiti dello scrittore e perché

1. Macbeth di William Shakespeare

“Perché? Perché è sanguinario e corto e davvero molto buono”: questa la descrizione che Nesbø fornisce del libro di Shakespeare che motiva il perché sia il primo dei suoi libri preferiti.

In effetti le atmosfere noir - come quelle che in alcune sue opere Shakespeare ha saputo regalarci - non mancano di certo nei libri dello scrittore.

2. Fame di Knut Hamsun

“Questo era - ed è ancora - il romanzo bohemian più importante per me. Esiste una certa età, quando sei giovane, in cui senti che Hamsun, Dostoyevsky ed Hemingway stanno parlando a te e solo a te”.

3. Lolita di Vladimir Nabokov

“Come far sì che lo scrittore simpatizzi - o almeno arrivi a tollerare - una lettura su un uomo che prova lussuria per una bambina? Non lo so. Devi essere molto bravo. E probabilmente è una buona idea iniziare il romanzo con un potenziale molestatore di bambini che dichiara il suo amore in modo appassionato ed onesto, così da poter sempre fare un passo indietro in un secondo momento, quando vuoi fuggire: in realtà la ama”.

4. Pan di Knut Hamsun

“L’ho scelto per la bellezza della prosa e del paesaggio, le affascinanti contraddizioni nei personaggi e il sottile humor nero”.

5. Min Kamp (La mia battaglia) di Karl Ove Knausgård

“Dopo aver letto le prime trenta pagine di questa storia composta da sei libri, la mia anima Proustiana cercava la storia di un uomo che si sezionava. So che potrebbe essere troppo, ma è questo che ho trovato brillante”.

6. Max, Mischa & het Tet-offensief di Johan Harstad

“Insieme a Knausgård, Harstad è forse il miglior scrittore norvegese del momento. Il libro parla di un giovane ragazzo e della sua famiglia che si trasferiscono dalla Norvegia agli USA, crescendo lì negli anni ’80 e ’90.

Il libro è uno sguardo esterno alla società americana, scritto con una precisione quasi clinica e un umorismo disperato. Se ti piacciono i libri epici come la saga Underworld di Don DeLillo, questo è il libro che fa per te”.

7. L’assassino che è in me di Jim Thompson

“Il primo romanzo crime che ho letto e che mi ha fatto venire voglia di scriverne uno. È l’originale American Psycho, circa trent’anni prima di Bret Easton Ellis”.

8. Suicidio di Edouard Levé

“Un romanzo corto, ma intenso, allo stesso tempo tenero e brutale. Sono rimasto stupito quando ho appreso quanto poco sia conosciuto in Francia”.

9. Panino al prosciutto di Charles Bukowski

“L’ho letto quando ero un giovane studente e ho pensato che tu dovresti essere me o uno dei miei amici per apprezzare il crudo umorismo e la dolce tristezza.

Per questo sono rimasto sorpreso quando mio padre ha preso il libro mentre ero a casa per l’estate e si è seduto sua sedia da lettura, ridendo moltissimo. Un po’ come quando i tuoi genitori copiano la tua playlist e la scoprono. Non sai sentirti violato o fiero”.

10. Gentlemen di Klas Östergren

“In Svezia questo libro è un cult da quando è stato pubblicato nel 1980 e in qualche modo è stato scoperto anche in Norvegia. Il romanzo attinge un po’ dai classici e un po’ dai romanzi pulp, il tutto combinato con un talento letterario che mi ricorda il libro Jim entra nel campo di basket di Jim Carroll.

Entrambi hanno uno speciale senso del tempo e dello spazio che ti porta a trasferirti da Stoccolma a New York”.