L’anarchia in 100 canti
- Autore: Alessio Lega
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Mimesis
- Anno di pubblicazione: 2023
Fra quelli che ancora cantano nei dischi, Alessio Lega è uno per cui l’aggettivo cantautore non è sprecato. Un cantautore sopravvissuto in coerenza di stile alle miserie presso che assolute degli anni zero musicali.
Per chi, come il sottoscritto, ha creduto che certe canzoni possano indicare rotte, e incidere alla formazione della coscienza civile, i dischi di Alessio Lega costituiscono un ritorno al passato e una benedizione del dio della canzone sociale. Cantastorie forse più ancora che cantautore - esistono differenze sostanziali fra le ballate dei cantautori e quelle di stretto contenuto sociale – Alessio Lega non è nemmeno nuovo a saggi ascrivibili alla scia tematica dei suoi lavori discografici.
Prima di questo poderoso L’anarchia in 100 canti (mimesis, 2023) si era infatti misurato, per esempio, con La resistenza in 100 canti, e Bakunin, il demone della rivolta (per citarne alcuni). Come si può evincere già dai titoli delle sue opere, il filo rosso della denuncia attraversa anche la sua pubblicistica, ne costituisce anzi l’autentica teleologia.
L’intento di questo L’anarchia in 100 canti è apodittico, e si ravvisa al volo: inquadrare storicamente il canto anarchico-libertario concentrandosi sugli anni topici - 1870-1936 - della sua genesi e del suo affermarsi sociale.
Commentate in parallelo a sintetiche note biografiche degli autori, le ballate riunite in compendio, raccontano versi e storie emblematiche del movimento anarchico e del movimento anarchico cantato, che per oltre sessant’anni sposò la causa degli oppressi, facendo tremare i potenti.
Da Addio Lugano, al Fosco fin del secolo morente, alla Locomotiva, A las barricadas, Il Gorilla, Nella mia ora di libertà,…Ogni canzone contiene un frammento di verità anarchica. Quell’equilibrio fra collettività e individuo, che è il cardine di un’idea di società basata su un ordine che promana da dentro e dal basso, non da modelli e morali predeterminate. Anarchia è assenza di regole? No, altrimenti sarebbe “a-nomia”. Anarchia è assenza di gerarchia, di supremazia da una parte e di sottomissione dall’altra, che è cosa ben diversa.
Aldilà delle interpretazioni pregiudiziali, l’anarchia è il più “puro” fra i movimenti antagonisti. Sotto molti aspetti ispiratori del socialismo, nell’ultimo limitare dell’Ottocento ha rappresentato – nel mondo – un collante per i diseredati, il sogno di riscatto di analfabeti, braccianti, operai, cooptando nel contempo l’adesione di intellettuali e artisti.
La sua vasta stratificazione in ampi strati sociali si deve anche al fatto che le sue idee di lotta si prestano benissimo a essere cantate. Valeva allora, vale anche per lo scorso Novecento, e in modo più sparuto per i nostri giorni con le canzoni di Brassens, Ferrè, Fabrizio De André, Guccini, lo stesso Lega.
Questo libro vuole restituire il punto di vista libertario su un’ampia pagina di storia, su molti personaggi rimossi, su un grande movimento che ha cambiato la storia del mondo, che ha restituito il protagonismo alle masse subalterne, ai lavoratori sfruttati, alla donne, ai reietti di ogni sorta.
Alla fioca luce sociale dei nostri giorni questo saggio densissimo di parole e ideali che Alessio Lega redige con taglio competente, schierato (vivaddio) e appassionato, rappresenta un’occasione culturale quasi unica per andare aldilà delle criminalizzazioni strumentali di un movimento che ha contrassegnato invece la storia dei diritti e della libertà.
L'anarchia in 100 canti
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