

L’editore presuntuoso
- Autore: Sandro Ferri
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: E/O
- Anno di pubblicazione: 2022
L’editore è quello strano personaggio che vorrebbe imporre al pubblico la lettura dei libri scelti da lui! Senza questo insolito individuo, discutibile ed egocentrico, non avremmo letto Tolstoj, Kafka o Proust perché nessuno avrebbe mai pubblicato i loro capolavori. L’editore, quello che una volta era l’editore, leggeva i manoscritti, sceglieva le copertine imponendo il suo gusto, “il soggetto che sta scomparendo” nelle case editrici di oggi. Con queste parole apre il suo racconto Sandro Ferri:
“Donare piacere a tante persone è uno dei privilegi dell’essere editori”.
Sandro Ferri e la moglie Sandra sono i fondatori della casa editrice E/O. Ho ricordato nel corso della lettura del suo nuovo libro la sua storia, la sua partecipazione all’atlante editoriale di Cristina Taglietti, Risvolti di copertina. Viaggio in 14 case editrici italiane, ma in questo suo ultimo lavoro scrive di sé e del concetto di editore con molta intelligenza e tanta ironia e ci conduce nelle stanze dei suoi libri attraverso il percorso dei suoi quarant’anni di lavoro editoriale, trascorso tra scelte coraggiose, incontri e curiosità.
Alcuni editori, scrive Ferri nel suo saggio, non sono sopravvissuti ai cambiamenti, ridotti ai margini di un mercato editoriale o assorbiti dai grandi gruppi dove manager delle finanze decidono in base a degli algoritmi le classifiche di vendita degli autori, dei dati del mercato e generi letterari. Racconta di una vera e propria mattanza che persevera da decenni per le piccole case editrici indipendenti, come è stato per Theoria e Scheiwiller, “morta insieme al suo mitico editore”.
Colpevoli la finanza e le banche, e a questo proposito ricorda di aver letto più manoscritti nelle sale di attesa degli istituti bancari che in qualsiasi altro luogo.
Sandro Ferri scrive dei suoi inizi, quando di marketing non se ne parlava perché non si sapeva neanche cosa fosse, con l’aiuto e il sostegno della moglie, con l’aiuto di Anita Raja amica e straordinaria traduttrice e con la libertà di pubblicare autori quali Christa Wolf, Hrabal, Alice Sebold divenuti poi dei bestseller che hanno consentito alla E/O di proseguire la sua strada. Altri tempi! Allora si discuteva su un libro più seriamente di quanto si faccia attualmente.
Una casa editrice è oggi considerata un’impresa legata al marketing, all’omogeneità dei consumi ed economicamente vuol dire possedere una montagna di soldi da investire per avere degli utili. Nell’editoria tutto questo ha provocato “un terremoto”; ha cambiato il modo di vendere i libri e quello di scriverli. “Ha cambiato la letteratura”.
Un editore come Sandro Ferri ha continuato a pubblicare i libri che gli piacevano, “perché questo è ciò che un editore deve fare”, come per i suoi riferimenti Adelphi, Feltrinelli e Einaudi. Roberto Calasso, uomo colto e libero, ne L’impronta dell’editore poneva al centro del dibattito editoriale la sua visione, il suo discorso personale, con i libri che avevano rischiato di non diventare mai libri, che lui amava adatti al lettore Adelphi; e Giulio Einaudi in Frammenti di memoria ha raccontato i suoi inizi difficilissimi tra le tragedie del Novecento a soli ventuno anni nel 1933.
Sandro Ferri e sua moglie Sandra erano figli di una borghesia non così colta, avidi di esplorare e conoscere, con l’interesse per gli scrittori e le loro personalità, una priorità nella loro vita, nelle loro scelte. Avevano vent’anni e una passione per il jazz, rock, l’arte classica e la pittura astratta, e aprirono una piccola libreria dietro piazza Navona che divenne luogo di incontri per esperienze politiche e rivoluzionarie. Tra saggi politici, manifesti di ogni tipo tra i quali quelli di Escher, primi tra tutti ad averne l’esclusiva in Italia, l’attività della libreria era frenetica ma di libri se ne vendevano pochi. Poi la scelta di una piccola casa editrice, chiudendo di anno in anno in rosso, il debito che si gonfiava sempre più e il patrimonio personale che si stava prosciugando. Fino alla richiesta di aiuto nel 1994, e mi piace ricordare l’indimenticabile Grazia Cherchi, la zarina delle lettere, che dette loro una mano pubblicizzando la casa editrice tra noti intellettuali e scrittori.
“Per me l’editoria è un gioco... Per me un libro è sacro solo nel senso che regala emozioni e illuminazioni che quasi nessun altro oggetto offre... amo i libri proprio per come riescono a cambiare la mente e la vita stessa."
Ferri ha continuato a pubblicare libri con poche chance di successo, temi difficili di autori esordienti, perché un testo gli piaceva senza considerare il riscontro dei lettori che poi alla fine c’è sempre stato. Basti pensare agli ultimi successi editoriali dei romanzi della misteriosa Elena Ferrante, in pochi anni bestseller internazionali, un’autrice assente ma presente, che con la sola forza delle parole muove il mondo.
“Ciò che è rimasto uguale in questi quarant’anni è l’amore per la nostra attività, il mettere la lettura al primo posto, lo stile di lavoro, semplice, diretto, efficiente, il rispetto per i lettori ai quali vogliamo dare sempre il meglio, l’orgoglio dell’indipendenza, il gusto dell’esplorazione e della scoperta."
L’editore presuntuoso raccoglie le memorie, le gioie e anche i dolori di un editore della vecchia guardia, del suo mestiere vissuto con una profonda libertà di pensiero. La storia di una lunga vita dedicata ai libri, riflessioni, aneddoti divertenti, un lascito sentimentale nel passaggio di consegne, l’ultima sua sfida e la più difficile, alla figlia Eva, “che sta creando una nuova impresa editoriale dentro la vecchia” e ai giovani che vorranno esplorare le meraviglie del mondo “perché leggere rende migliori”. Da non perdere!

L'editore presuntuoso
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