L’inganno della morte
- Autore: Guglielmo Scilla
L’inganno della morte (Kowalski, 2013) è un romanzo scritto dalla giovane promessa Guglielmo Scilla, in arte conosciuto come Willwoosh. La sua fortunata carriera inizia su youtube, come creatore di video divertenti che fanno anche riflettere, passando per la sceneggiatura e infine lavorando come speaker radiofonico per radio Deejay.
Insomma per lui una carriera piena di successo e fortuna, esaltata sicuramente anche dagli apprezzamenti delle giovani fanciulle che lo seguono ostinatamente. Questo non è il primo libro che Scilla scrive ma è sicuramente quello su cui ha puntato la sua carriera di scrittore e quindi può essere considerato quasi un esordio letterario nel vero e proprio genere narrativo di appartenenza, ossia il fantasy thriller.
Sin dalla copertina è facile avvicinare l’atmosfera dark e gotica di cui è permeata tutta la storia, alle scene tipiche dei film di Tim Burton a cui sicuramente ha fatto riferimento. La trama è incentrata su un sedicenne di nome Daniel, a cui durante una notte molto particolare capita una cosa straordinaria: la morte. Nel paese in cui vive, ogni estate, si celebra una festa chiamata Festa della fiamme in cui nove ragazzi, scelti precedentemente, si sfidano tutta la notte per decretare la vittoria di uno solo tra loro, quello più forte. Sarà proprio Daniel a vincere, ma subito dopo morirà. Da questo momento in poi inizia il romanzo vero e proprio e possiamo conoscere lentamente sia la storia, così come l’autore la costruisce, sia il suo stile, chiaro riflesso della sua fervida fantasia. Infatti ciò che non manca in questo libro è proprio una sfrenata immaginazione che lascia a bocca aperta.
Daniel si ritroverà nell’aldilà con una nuova vita tutta da vivere e soprattutto con ulteriori prove da affrontare insieme ad altri ragazzi morti come lui. Conoscerà tre personaggi che si presenteranno come i suoi Custodi e lo aiuteranno nella preparazione e nel superamento di prove attraverso cui Daniel potrà scoprire chi è il suo assassino. Egli non sa cosa gli sia successo, non sa come sia morto e proprio per questo inizierà un’incessante ricerca per far sì che quel mistero che lo riguarda da vicino venga risolto una volta per tutte. Sono evidenti i rimandi alla saga di Harry Potter, soprattutto perché la storia è piena di magia, di incantesimi e di lotte con mostri e creature terribili.
I personaggi però non sembrano avere grosso spessore psicologico né tantomeno una buona caratterizzazione dal punto fisico. Neanche il protagonista è descritto perfettamente e questo lascia un po’ tutto sospeso come se non permettesse l’identificazione o quantomeno l’empatia tra storia e lettore. Tutto è incentrato principalmente sugli scontri e sulla ricerca di Daniel attraverso atmosfere oscure e maledette. Il mondo dei defunti è chiamato Dyuturna e l’autore lo descrive nei minimi particolari permettendo a chi legge di averne un’immagina chiara e definita. Una realtà dominata da leggi e regole proprie che possono apparire assurde e inverosimili, spesso completamente agli antipodi rispetto a quelle del mondo dei vivi.
Il protagonista maturerà e crescerà grazie anche alla magia e alla consapevolezza che deve fare di testa sua se vuole trovare la verità. Questo senso di responsabilità lo rende coraggioso e forte ma non basta a farlo apparire un personaggio capace di coinvolgere e di ammaliare chi legge. Rimane comunque una figura che si vede e non si vede, come dire un’immagine sfocata di cui riusciamo a percepire solo la superficie perché l’autore non è in grado di farci andare in profondità.
Non mancano sicuramente la suspense e l’azione. E’ difficile annoiarsi mentre si procede nella lettura, lo stile riesce ad accattivare grazie alle descrizioni degli ambienti e di questo mondo che risulta essere un’ottima prova di originalità e personalità per l’autore. E’ apprezzabile l’idea dalla quale l’intero romanzo parte, un’idea personalissima, altresì bizzarra ma perfettamente in linea con un romanzo che si definisce un fantasy thriller e gli elementi ci sono sicuramente tutti: dal mondo fantastico, passando per le creature soprannaturali, fino alla morte e alla conseguente ricerca per svelarne il mistero.
Insomma apparentemente non manca nulla se non fosse per lo stile che presenta ancora dei vuoti che potranno essere colmati semplicemente con l’esperienza. L’inganno della morte è comunque un’ottima promessa per questo nuovissimo autore che intende cimentarsi anche nella scrittura romanzesca. Non resta che augurargli di continuare per questa strada perché le premesse sembrano esserci tutte.
L'inganno della morte
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