L’odore dei cortili
- Autore: Giuliano Brenna
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2024
Il potere, scriveva Michel Foucault, non può prescindere dal sapere e il sapere ha sottotesti, fili che non si posso spezzare legati al potere. Nel caso della letteratura, il potere è legato a doppio filo, ma solo perché è il più vecchio cronologicamente; con la pederastia dell’antica Grecia, l’amore che il saggio trasmetteva a un ragazzo giovane era conoscenza. Poco importa che tra i due ci siano pratiche sessuali, non è di grande appeal. Ma questa pratica pedagogica arriva ai tempi nostri soprattutto come amore e libertà sessuale tra due uomini o due donne, un orientamento sessuale vasto e anche pieno di insidie.
Sulla copertina molto bella del romanzo L’odore dei cortili (Il ramo e la foglia edizioni, 2024) di Giuliano Brenna c’è solo un ragazzo avvenente, del tipo che piacevano al poeta Dario Bellezza, ma avrebbe potuto anche essere un’ossessione del regista tedesco Fassbinder e di molti altri. Volontariamente o meno, un ragazzo "retrò" che ricorda gli anni Settanta del secolo scorso.
In questo romanzo si va a ritroso, poi si scrive dei giorni nostri e poi si torna indietro in un Portogallo che vede la fine di Salazar e l’inizio di una nuova democrazia. Un paese dove Mattia, il protagonista, ha avuto un’infanzia divisa in due, con un padre fuggito forse in Francia per motivi politici e una madre, Serena, morta in circostanze drammatiche e balorde. Con la sola colpa di avere un libro francese in borsa. A parte la zia Clara, che si prende cura di lui, e lo zio, che avrebbe meritato maggiore spessore, Brenna ha voluto dare qualche pagina in più a persone come Duarte, di cui si ricorda poco, e ad altri "invertiti" senza nessuna definizione narrativa.
Giuliano Brenna ha nella sua visione del mondo letterario (chi scrive bene dice, in tedesco, "Weltanschauung") Proust, mentre in fretta si potrebbe dire che il suo scritto assomiglia al Tabucchi di Sostiene Pereira, che c’entra veramente poco; credo sia stata una scelta dello scrittore, quello di un romanzo di soli protagonisti, come una sorta di "risarcimento" all’orientamento sessuale maschile.
Zia Clara, Serena e Ana, una collega di Mattia, in questo romanzo di ampio respiro, sono presenti in quindici pagine più o meno. E va bene, di coppie eterosessuali ne abbiamo fin sopra ai capelli, come di romanzi che hanno come protagoniste una o più donne. Ma sul versante omoerotico, almeno per chi scrive, non se ne può più di trame che vengono paragonate ai libri di Pier Paolo Pasolini, che scriveva bellissime poesie e come regista ha dato vita a due film da non dimenticare (Accattone e Mamma Roma).
Giuliano Brenna è più a suo agio con uomini malinconici, che sembrano non aver sbrogliato la matassa e fanno fatica a tenere il passo con gli altri in tema di desideri erotici. Ed è una felicità di scrittura quando ci accompagna per il Portogallo, ma anche il paese lusitano viene sacrificato per scrivere di scudisciate e ambienti BDSM, che saranno pratiche non solo sessuali per una visione più ampia del desiderio; a chi scrive, erano pagine del libro che si dimenticavano presto durante la lettura del libro.
Un bellissimo romanzo con alcuni difetti, che hanno avuto il merito di lasciarlo interessante fino alla fine.
L'odore dei cortili
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