L’onda di Pamela Vona

L’onda. Basta questa parola a scatenare in noi un senso di inquietudine e paura. Sì, perché l’onda ricorda a tutti noi lo Tsunami. L’onda gigantesca che ha inghiottito e ucciso migliaia di persone nello Sri Lanka. Questo libro, scritto in prima persona da chi l’ha vissuto veramente, desta stupore, rabbia, tristezza. Pamela Vona parla chiaro: non fa giri di parole, descrive tutto con una semplicità disarmante, le sue parole palesi graffiano, feriscono, ci rapiscono in un vortice senza ritorno, ci fanno commuovere con naturalezza.

Quello che ci propone è un romanzo tragico, vero, struggente, da togliere il fiato... Attraverso gli occhi di Pamela vediamo come la vita può cambiare da un momento all’altro... Come l’essere in una tranquilla vacanza con la propria famiglia possa trasformarsi in un vero e proprio incubo, un film horror, di quelli in cui la realtà supera la fantasia. Essere al mare con i propri bambini, giocare con loro e vederli sorridere e pensare "questa è la vacanza ideale, dovremmo farla più spesso" e all’improvviso vedere un’onda anomala dirigersi verso la loro direzione, e continuare a sorridere, ignari del pericolo, e poi non avere più tempo per pensare...

Essere solo trascinati via dalla marea, e tentare di nuotare contro corrente, e cercare di aggrapparsi a qualcosa per non essere strappati via dalla terra, dalla propria casa, e tentare invano di riprendere aria e non vedere più i propri bambini... Il panico. Il terrore. Il vuoto. Oddio, i bambini! Annaspare, protendersi verso il buio e l’acqua sporca di detriti e cercare a tentoni di afferrare un braccino e piangere, e sanguinare, e continuare a ferirsi tra gli spigoli della casa, e non avere più forze, ma tentare comunque, e urlare con tutta la rabbia che si ha dentro e finalmente riuscirci: trovare il bambino e stringerlo a sé e cercare un po’ d’aria per entrambi. E pensare al marito con l’altro bambino chissà dove : ma ce l’avranno fatta? Saranno sopravvissuti? E se fossero morti io che cosa farò? Questo libro fa venire i brividi.