L’ora del destino
- Autore: Victoria Shorr
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: SEM
- Anno di pubblicazione: 2019
Victoria Shorr con L’ora del destino (SEM, 2019 traduzione di Alessandra Osti) ha compiuto uno straordinario tragitto nel vissuto di Jane Austen, Mary Shelley e Giovanna d’Arco. Vissute in diverse epoche, queste tre donne hanno combattuto per la libertà di scegliere e di affrancarsi dalle restrizioni inflitte alle donne in generale e rispetto alle loro condizioni personali in particolare.
Attraverso lo studio delle biografie e degli scritti, nonché delle testimonianze di chi le ha conosciute, l’autrice ha ricostruito con nitidezza e con eccezionale puntualità, le esperienze, le circostanze e le scelte che hanno caratterizzato il loro essere e le hanno fatte giungere fino a noi come eroine nonché esempi di eccezionale coraggio.
Il primo personaggio di cui ci parla Victoria Schorr è la scrittrice Jane Austen.
L’autrice ci riporta sulle orme della sua giovinezza, in un’epoca in cui assicurarsi un matrimonio era fondamentale per non rimanere un peso sulle braccia della famiglia ed è proprio questo peso a rimanere una costante nei pensieri della scrittrice, che inseguì il sogno di avere una famiglia e un uomo da amare, senza cedere al matrimonio di convenienza.
Jane Austen era figlia del pastore della chiesa di Steventon, suo fratello James ricevette dal padre la casa e la rendita e a Jane Austen non restò che ritirarsi a Bath, con la madre, un luogo a lei sempre inviso. L’autrice ci parla della corrispondenza con la sorella Cassandra, lettere assidue, confidenze sottili, un rapporto unico e speciale "un’inclinazione che andava oltre il legame di sangue".
Nel grandioso palazzo di Manydown, dove si recò per far visita alle sorelle Bigg, ebbe una proposta di matrimonio molto interessante, che nessuna donna nelle condizioni di Jane avrebbe mai potuto rifiutare. Ma Jane era ostinata e caparbia e nemmeno la condizione di povertà successiva alla morte di suo padre, potrà costringerla a compromessi di convenienza.
Nel 1808 alcuni eventi cambiarono la sua vita e riprese a scrivere. Elinor and Marianne diventò Ragione e sentimento. È il momento della realizzazione dei suoi sogni, la giusta direzione prima dell’ultimo e insormontabile ostacolo.
La seconda parte del libro è dedicata a Mary Shelley conosciuta e adorata per la sua principale e grandiosa opera: Frankenstein e probabilmente anche per essere stata compagna e moglie del poeta Percy Bysshe Shelley.
Mary Shelley, figlia degli scrittori e importanti filosofi del tempo, Mary Wollstonecraft e William Godwin, non aveva mai conosciuto la madre morta a pochi giorni dal parto, ma da lei ereditò le idee di libertà e l’approccio femminista di emancipazione della condizione della donna. Crebbe con le sorelle e da giovanissima scappò da casa con Percy Shelley, che all’epoca era ancora impegnato nel matrimonio con Harriet. Era entrato in casa sua come amico del padre William Godwin, divenendo un aiuto finanziario di non poca importanza per le sorti della sua famiglia.
Nel maggio 1816 Mary con sua sorella Claire e Shelly si trasferì in Svizzera, raggiunti dal poeta e politico inglese George Gordon Byron e il dottor Polidori qualche giorno dopo. Trascorsero l’estate insieme in una villa sul lago di Ginevra, luogo di ispirazione del romanzo Frankenstein.
In quei giorni mentre imperversavano burrascose tempeste, costretti nella villa a non poter uscire nemmeno per una passeggiata, il gruppo di amici si accordò per una sfida: scrivere ognuno un racconto del terrore. È il momento in cui il famoso romanzo gotico prese forma e sostanza.
Diverse morti di persone care caratterizzarono la vita dell’autrice che tornò in Inghilterra nel 1823 e si dedicò interamente alla pubblicazione delle opere del marito e al perfezionamento di Frankenstein, il romanzo fantascientifico per eccellenza, forse il primo mai sapientemente scritto.
L’ultima parte del testo è per l’eroina francese Giovanna d’Arco. La ricostruzione delle sue vicende inizia con la giornata dell’abiura, il 24 maggio del 1431. Davanti al cimitero della cattedrale di Rouen, incontrò il predicatore Jean Massieu e si "sottomise" per avere salva la vita.
Le era stato assicurato di essere trasferita dal carcere militare alla prigione ecclesiastica, per scontare la condanna a una vita di prigionia perpetua, ma ciò non avvenne! Per ordine del vescovo Pierre Cauchon fu rispedita nel carcere dei prigionieri di guerra.
L’abiura che Giovanna aveva firmato comportava il divieto di portare l’abito da uomo, ma rispedirla tra i soldati inglesi, indusse Giovanna a indossare nuovamente i pantaloni per difendersi dai soprusi dei soldati. Fu questo il pretesto per ricondurla davanti al boia.
Molti anni prima, aveva sentito che la sua missione era salvare la Francia, si era rasata i capelli e aveva indossato un paio di pantaloni, chiesto di incontrare il delfino di Francia per esporgli il suo piano. Giovanna D’Arco entrò a Orléans quando gli inglesi assediavano la città da più di un anno e fu acclamata da tutti.
Dopo Orléans e Troyes, altre città si arresero senza combattere, acclamandola e lei la pulzella d’Orléans nella cattedrale di Reims fu incoronata il 17 giugno del 1429. Giovanna però non si fermò alla vittoria di Orléans e Reims e inneggiò alla conquista di Parigi, che si rivelò un fallimento.
Fu catturata a Compiègne il 23 maggio del 1430 e fu sottoposta a uno dei processi più discutibili e ingiusti della storia.
Il racconto di queste tre giovanissime e rivoluzionarie donne è intenso e appassionato, L’ora del destino ha uno stile discorsivo, arricchito da particolari e documentazioni storiche molto interessanti. È questa una lettura che consente di approfondire la conoscenza di ognuno dei tre personaggi storici, fino all’intimità dei rispettivi pensieri. Il romanzo aiuta il lettore a percepire le emozioni dei momenti più critici, "le ore del destino" nonché a comprendere la difficoltà e lo sforzo di compiere delle scelte che hanno caratterizzato non soltanto il loro tempo, ma tutte le epoche successive.
L'ora del destino. Jane Austen, Mary Shelley, Giovanna D'Arco. Il coraggio di scegliere la libertà
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