L’ultima notte a Madrid
- Autore: Ana Ramirez Canil
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2012
“La paura non è nulla. I coraggiosi la sanno vincere. Solo gli stupidi non hanno paura”.
Rinchiusa nell’orribile carcere di Ventas, Jimena avrebbe ricordato le parole del padre Lorenzo quando tutta la famiglia Bartolomé rifugiatasi nelle grotte della Sierra mentre la neve “continuava a cadere lenta. Mite, quieta” ascoltava dall’uomo “la storia della notte al Paular con la lupa bruna”. Spagna tardo inverno 1938. In piena guerra civile una Madrid “sempre più affamata” stava per cadere nelle mani del Generalissimo Francisco Franco, il Caudillo de España. Si annunciavano tempi bui per il popolo spagnolo, per tutte quelle persone che avrebbero avversato la dittatura franchista. “Popolo di Spagna! Il Caudillo l’ha detto: la guerra non è finita. La guerra continua”. Jimena e Luis Masa si erano conosciuti durante le vacanze estive nella pensione del Paular a Rascafria gestita dalla fine dell’Ottocento dai nonni materni di Jimena. Tutto sembrava dividere i giovani: Jimena proveniva da una famiglia di contadini che “avevano una piccola pensione all’entrata di Los Cascajales”, Luis apparteneva all’alta borghesia madrilena. Nonostante ciò quello che era nato tra i due innamorati neanche ventenni, non era stato “un colpo di fulmine tra adolescenti”, ma “l’incontro tra due anime che si riconoscono e si attraggono”. Jimena, dal perfetto viso bruno, “gli enormi occhi neri come i capelli”, alta, “la vita stretta e sottile come un uccellino” e il comunista Luis che combatteva tra i miliziani del Battaglione Alpino, “erano malati d’amore”. Proprio a causa di questa inguaribile malattia, i giovani avevano deciso di andare nell’assediata Madrid per sposarsi, anche se all’orizzonte si addensavano fosche e cupe nubi. Il 28 marzo del ’38 i nazionalisti entravano in città, tutto era perduto. A Madrid nell’appartamento di calle Ponteios Jimena e Luis avrebbero trascorso un’ultima notte insieme prima di separarsi per chissà quanto tempo. Il destino di Luis era fuori dalla Spagna in salvo ma Jimena sarebbe rimasta prigioniera in città vittima di un odio bigotto e cieco. La via crucis della ragazza incinta di Luisito sarebbe stata inenarrabile nonostante il sostegno esterno di Ramon, fratello di Luis, segretamente innamorato di lei. Jimena non avrebbe mai chinato la testa davanti alla sua carceriera la direttrice basca Maria Topete Fernandez “dura come la pietra”. Indimenticabile la solidarietà tra le donne rinchiuse nel girone infernale del “carcere modello” di Ventas che ne ospitava 5000: l’infermiera e levatrice Trinidad Gallego, Petra, Angelita “ladruncola e alcolizzata” e sua figlia la piccola Pepita simboli dell’eterna speranza dell’animo umano.
L’ultima notte a Madrid, bestseller in Spagna con sei edizioni nelle prime settimane, racconta la guerra civile tra Nacionales e Republicanos vista dalla parte delle donne. “Questa storia non sarebbe esistita senza i ricordi di Trinidad Gallego, Pepita, di alcuni pronipoti di Maria Topete”. Solo al termine di questo avvincente libro, il lettore scoprirà che i personaggi principali del dramma sono realmente esistiti, tra i quali la famigerata e altezzosa Maria Topete per ventisei anni a capo di un carcere. “Il suo nome divenne una leggenda tra le detenute e le funzionarie, tra luci e ombre. Più ombre che luci”.
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