L’ultimo Casanova di Guido Ferrari

"L’Ultimo Casanova" è il terzo dei sette volumi costituenti la letteratura ad ambientazione storica dello scrittore ligure Guido Ferrari, un’opera imponente costata all’autore ben sedicimila ore di ricerca storica e di stesura dei testi plasmati in venticinque anni di attività artistica.
Ne "L’Ultimo Casanova" è racchiuso, in forma romanzata, il doloroso dramma esistenziale dell’incallito seduttore veneziano nei suoi ultimi anni di vita. Estremamente solo, molto ammalato, indebitato sino al collo, ma, soprattutto, profondamente addolorato per la forzata lontananza dalla sua adorata Venezia, Giacomo Casanova, dopo aver tentato con esiti fallimentari i suoi ultimi approcci amorosi, si rinchiuse definitivamente nella biblioteca del castello di Dux, in Boemia, ove assurse, finalmente, a meditazioni più profonde, tra le quali la ricerca di Dio.
La triste quanto inesorabile fine di un’esistenza, pur singolare ed irripetibile come la sua, sancisce inequivocabilmente l’uguaglianza di ogni uomo di fronte alla morte e questo vuole essere il messaggio insito nel romanzo.

Il volume si conclude con un secondo romanzo dal titolo "L’Oppio, l’Assenzio ed i poeti maledetti"ambientato nella Parigi letteraria ed aventi come protagonisti proprio loro, i"poets maudits". Charles Baudelaire, Paul Verlaine, Sthèphane Mallarmè e Jean Nicolas Arthur Rimbaud ne combinano veramente di tutti i colori dando il preciso significato al suddetto titolo del romanzo, esigendo le più belle prostitute parigine, quelle di Madame Plouny, e pretendendo, poi, quantità inesauribili di oppio e di assenzio ben accompagnate da 25 casse di finissimo champagne di Epernay e da 12 casse di cognac lungamente invecchiato. Il tutto per sancire, definitivamente, la scelta di una concezione di vita atea, impudente, materialistica, scellerata ed autodistruttiva.

"L’Ultimo Casanova" ha partecipato all’ultima edizione del Premio Letterario "Piero Chiara" e l’autore, Guido Ferrari, che aveva conosciuto personalmente il grande scrittore di Luino in occasione della posa della piastrella con la sua firma sul mitico muretto di Alassio nei primissimi anni 80, ha voluto mandare questo testo in onore del grande maestro che era stato un grande studioso di Giacomo Casanova.

Recensione di Benedict