

L’utilità dell’inutile. Manifesto
- Autore: Nuccio Ordine
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Bompiani
- Anno di pubblicazione: 2013
“Il sapere si pone di per sé come un ostacolo al delirio di onnipotenza del denaro e dell’utilitarismo. Tutto si può comprare, è vero. Dai parlamentari ai giudici, dal potere al successo: ogni cosa ha il suo prezzo. Ma non la conoscenza: il prezzo da pagare è di ben altra natura. Neanche un assegno in bianco potrà consentirci di acquisire meccanicamente ciò che è esclusivo frutto di uno sforzo individuale e di una inesauribile passione.“
Un manifesto sulla bellezza del sapere, sulla bellezza della vita e delle verità. Un libro che forse ognuno di noi desiderava fosse pubblicato e l’attesa è stata premiata. Nuccio Ordine, filosofo, professore ordinario di Letteratura Italiana all’Università della Calabria, visiting professor di prestigiose Università in Europa e negli Stati Uniti, ha ottenuto con L’utilità dell’inutile uno straordinario successo in Francia. Molti gli articoli di importanti quotidiani fra cui Le Monde, El Pais che lo hanno celebrato, e dopo il successo internazionale, in Italia il suo libro risulta essere il più venduto fra i libri di saggistica. Il segreto di questo inaspettato successo… è racchiuso in una semplice frase: la cultura salverà il mondo.
"In una società in cui l’utile (ciò che produce profitto) sembra dettare legge in ogni ambito della nostra vita, mi è sembrato opportuno ricordare che l’inutile (quei saperi che non producono guadagno) è molto più utile dei soldi. L’unica occasione che abbiamo, come esseri umani, di diventare migliori ce la forniscono l’istruzione, la ricerca scientifica, i classici, i musei, le biblioteche, gli archivi, gli scavi archeologici: e non è un caso che la scure dei governi e della crisi si abbatta purtroppo proprio su quelle cose ritenute inutili."
L’autore riporta nel suo libro le teorie e le riflessioni di grandi filosofi e intellettuali da Platone, Montaigne, Campanella, Bacone, Kant, Dante, Petrarca, Shakespeare fino a Calvino, teorizzando che la dignitas hominis non può essere misurata dalle ricchezze che si possiedono. Nel nostro mondo contemporaneo, scrive l’autore, l’apparire ormai conta più dell’essere: ciò che si mostra, un’auto di lusso o un orologio di marca, ha molto più valore della cultura o dell’istruzione. Con l’inaridimento dello spirito assistiamo, quindi, impotenti al declino della nostra scuola, della ricerca scientifica, all’incuria delle nostre bellezze d’arte e alla scomparsa delle librerie storiche.
La logica del profitto ha trasformato i centri del sapere, le scuole e le nostre università in aziende commerciali ove gli studenti sono considerati dei clienti.
Ripercorrendo i pensieri di grandi intellettuali, il professore Nuccio Ordine evidenzia, in contrapposizione alle scelte politiche di oggi, l’utilità dell’inutile e scopriamo, ad esempio, che nel 1832 Leopardi realizzò con il suo amico Ranieri un giornale settimanale - Lo spettatore fiorentino - che doveva essere inutile. Leopardi nel presentarlo confessò, in maniera schietta, che il Giornale non avrebbe avuto nessuna utilità, ma in un secolo interamente votato all’utile, diventava di fondamentale importanza richiamare l’attenzione sull’inutile. O di Italo Calvino, difensore del sapere disinteressato: i classici si leggono per la gioia di leggerli, per il piacere di viaggiare con loro, animati soltanto dal desiderio di conoscere e di conoscersi. Per Cioran, invece, ogni forma di elevazione presuppone l’inutile, una eccezione inutile, un modello di cui nessuno si cura, questo è il rango al quale si deve aspirare se si vuole elevarsi ai propri occhi. La sfida del futuro è proprio nel sapere e nella cultura, che può competere con le leggi del mercato: fra chi dona e chi riceve, le conoscenze possono arricchire e migliorare la democrazia, la libertà e la solidarietà di un Paese. L’uomo moderno, indaffarato, prigioniero della necessità è, scrive Ionesco, un uomo che ha perduto il senso della vita.
L’utilità dell’inutile è un libro intenso, un manifesto politico che ha come obiettivo la conoscenza, un prezioso capitale da difendere, una ricchezza che si può trasmettere senza impoverirsi.

L'utilità dell'inutile
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