La Destra al potere di Carlo Galli

La Destra al potere (pagg. 126, Raffaello Cortina Editore, 2024) è un saggio/inchiesta del professor Carlo Galli, docente a Bologna, opinionista e commentatore politico, già deputato per la Sinistra nella Legislatura XVII.
In questo interessante saggio viene analizzato il successo di Fratelli d’Italia, che è veramente la novità della politica italiana.

Il saggio parte naturalmente dai supposti rapporti col Fascismo in quanto politici e giornalisti affermano che è un partito che viene fuori da quella tradizione. Così non è, perché vorrebbe dire che il Fascismo è sopravvissuto a una Guerra, a una sconfitta e a settanta anni e più di democrazia.
Fratelli d’Italia non può essere fascista, ma neanche antifascista, in quanto il Fascismo non c’è più.

Il saggio analizza poi la proposta ideologico-politica, che è sicuramente un’idea molto forte, ma attuale di politica, e cioè il superamento ormai dell’ottocentesco dualismo di “destra/sinistra”.
Fratelli d’Italia e la sua leader Giorgia Meloni vogliono cercare di restituire una vera e autentica democrazia dopo la lunga stagione di governi non eletti o tecnici, con spesso maggioranze alquanto contraddittorie.
Carlo Galli prende sul serio la destra al governo (quella di Berlusconi non fu destra, ma centro-destra debole) e analizza con il giusto spirito critico la politica istituzionale, quella economica, quella culturale, in rapporto alla destra europea, al fascismo appunto (al neofascismo e post fascismo), al populismo, al sovranismo e al conservatorismo, e ne evidenzia duplicità, limiti e contraddizioni.

Il sottotitolo del saggio è “Rischi per la democrazia?”.
Non credo proprio che ce ne siano, in quanto l’attuale Destra al Governo, pur evidenziando i suoi principi tradizionali, è poco più di un liberalismo, ma di Destra, secondo i canoni classici.
E anche la sterile polemica sulla Fiamma Tricolore nel simbolo di Fratelli d’Italia è e resta quello che fu nei primi anni del MSI-DN, cioè la fiamma che arde perennemente sull’Altare della Patria di Roma, secondo il volere di un ex combattente.