La Kalsa e le sue piazze di Maurizio Vesco

Maurizio Vesco è uno stimato funzionario degli Archivi di Stato e studioso attento della realtà urbanistica, già autore di pregevoli pubblicazioni sulla città di Palermo che ne La Kalsa e le sue piazze (Palermo University Press, 2018) sofferma in particolare la sua attenzione sul quartiere della Kalsa, di cui svela la storia millenaria, guidandoci tra le sue piazze e le sue strade.

Kalsa deriva dall’arabo “Al Halisah” che vuol dire l’eletta, e il quartiere continua a mantenere quelle caratteristiche precipue del mondo arabo, avvolto da un alone mitico, dalla storiografia palermitana sin dalle sue origini.
La storia urbanistica della Kalsa, è un concentrato di quella dell’intero territorio urbano cittadino. Negli ultimi anni, questo quartiere è stato oggetto di approfondimenti e ricerche sperimentali in diversi campi artistici, come nel caso di “Kals’art” o ancor più di “Manifesta”.
Proprio alla Kalsa si concentrano molti luoghi istituzionali come l’Università, il Polo Museale, la Casa Pretoria, l’Archivio di Stato.

“Sembrerebbe [...] che poco o niente sia rimasto di quella vocazione marinara delle genti della Kalsa, quelle stesse che, secoli prima, avevano rivolto alle autorità municipali, in occasione della spaventosa pestilenza del 1575, un disperato appello perché potessero, in deroga alle ferree disposizioni del cordone sanitario, uscire a pescare con le loro barche…” (p. 15)

Quanto sopra dimostra l’indissolubile legame tra il quartiere e il mare, espresso nel volume in immagini e foto d’epoca che arricchiscono il testo. Tutta la Costa sud di Palermo, ha corso nel tempo il pericolo di essere cementificata come purtroppo avvenne nel secondo dopoguerra per parte di essa.

Del legame viscerale della Kalsa con il mare si tratta nel volume di Maurizio Vesco, che conferma questo privilegiato rapporto certamente più consistente di quello di altri quartieri cittadini. Nel 1647, almeno seicento marinai si contavano soltanto in questo quartiere, i quali svolsero un ruolo importante nella rivolta dello stesso anno. Si trattava di una comunità di rilievo anche da un punto di vista sociale.
Il legame tra la Kalsa e il mare ha contribuito a definire i punti caratteristici precipui di questo quartiere e della sua storia. Vi sono difatti delle specificità come la particolare concentrazione di case magnatizie e edifici padronali di mercanti e banchieri, proprio a causa della vicinanza con il mare.

Nel Quattrocento e ancor più nel Cinquecento, la Kalsa è il luogo privilegiato per quella Mercatura e il mondo del Banco che vede nel Porto antico di Palermo, la Cala, il luogo ideale di scambio reciproco. La posizione era inoltre ideale per gli scambi con il mondo esterno, con il Mediterraneo, ma non solamente per le merci ma specie per i contatti con uomini e idee di innovazione, di pensiero e di culture. E questo assumeva una valenza particolare ancor più per la Sicilia, ancorata ai dettami dell’“Ancien Regime” con un atavico ritardo culturale. Un legame con il mare che si è mantenuto per lungo tempo quasi fino ai nostri giorni. Si ricordano ancora oggi, le reti stese al sole per asciugare o per essere riparate lungo il Foro italico o davanti a Villa Giulia, fino ai primi anni Cinquanta del secolo scorso.

Il libro è ricco di foto e immagini d’epoca che documentano appunto lo stato dei luoghi ed ha come sottotitolo di copertina: Archivi, storia e progetto urbano a Palermo.
Nell’attuale momento storico si vive uno stato di isolamento, mentre prima nella piazza si identificava il luogo privilegiato di incontro. Tra le cinque piazze della Kalsa, oltre Piazza Marina, Piazza della Kalsa, la strada Colonna e il Foro Borbonico, Piazza Santo Spirito, vi è poi la Piazza della Magione sulla quali si conosce poco della storia e delle origini di un sito così antico con alterne vicissitudini urbanistiche.