La Sicilia bombardata. La popolazione dell’Isola nella Seconda guerra mondiale (1940-1943)
- Autore: Nello Musumeci
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Rubbettino
- Anno di pubblicazione: 2023
Ecco, in occasione degli ottant’anni dall’evento, uscire in libreria La Sicilia bombardata. La popolazione dell’Isola nella Seconda guerra mondiale (1940-1943) (Rubbettino editore, 2023), una rivisitazione di quell’infausto periodo che vide la Sicilia presa di mira dai bombardamenti degli Alleati.
L’autore Nello Musumeci, Ministro della Repubblica nell’attuale legislatura, ha un trascorso di giornalista pubblicista ed ha pubblicato diverse opere e saggi storici sulla Sicilia.
Il sottotitolo di copertina di questo suo ultimo libro, recita testualmente: L a popolazione dell’Isola nella Seconda guerra mondiale (1940-1943), esplicita la chiave di lettura con cui l’autore ha inteso trattare la materia in questo volume che si avvale della prefazione del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
È il popolo della terra di Sicilia, che viene posto al centro della narrazione, riportando episodi e aneddoti poco conosciuti o del tutto inediti, tratti anche da diari privati, ritratti di vita quotidiana che hanno contribuito alla “Grande Storia”.
Un libro che si fa leggere con interesse, in quanto si inserisce con un costrutto letterario particolare, il racconto di eventi personali e privati, all’interno di avvenimenti quali tra gli altri, la resistenza all’occupazione del territorio, il comportamento dell’esercito italiano in Sicilia e quello delle truppe tedesche, le probabili interferenze con la Mafia locale.
È posto in rilievo il racconto di quelli che subirono gli eventi bellici passivamente, pur essendone le vere vittime di cui spesso non si coglie la sofferenza e le ricadute. Storie di una violenza a volte gratuita, esercitata su una popolazione civile che sui motivi e le ragioni di una belligeranza ha poche colpe e responsabilità.
L’autore è uno scrittore che non è uno storico di professione, si vuole offrire quindi un’angolazione e un uguale metro di giudizio che prescinde da pregiudizi e opinioni preconcette tentando di valutare storicamente con obiettività gli accadimenti.
Con una scrittura leggera e fruibile dal taglio divulgativo, pur trattando con il dovuto rigore fatti storici, il libro è un vero e proprio saggio documentato e preciso nei riferimenti. Una materia, quella in argomento, che è stata spesso riportata, infarcita di leggende metropolitane, se non veri e propri falsi storici, senza alcuna base storica documentale.
Una pagina inquietante della Storia d’Italia, quando l’Italia entra in una guerra senza essere adeguatamente preparata, come esprime correttamente in prefazione Sangiuliano.
Già nel 1937, la Sicilia era stata interessata da “Grandi manovre”: in presenza del Capo del Governo si erano organizzate delle esercitazioni militari per valutare la capacità di resistenza delle forze armate come pure della popolazione. In quell’occasione, gli osservatori presero atto delle capacità degli Italiani e diedero anche all’estero chiara esplicitazione di questo stato dell’arte.
Il volume di Nello Musumeci si divide in due parti, trattando nella prima dei terribili bombardamenti che presero inizio dal 1940. La Sicilia è stata la seconda regione d’Italia colpita per prima dai Francesi, che partivano da Biserta per bombardare Palermo ma prima ancora era stata colpita Genova il 14 giugno. Dopo dieci giorni fu la volta di Palermo, ma da allora ebbe inizio un continuo bombardamento delle città siciliane ed è merito di questa pubblicazione rappresentare il quadro generale degli eventi che si susseguirono.
Altre pubblicazioni di interesse sono state scritte da specialisti e storici (cfr. i diversi libri di Attilio Albergoni sulla materia) ma in questo caso vi è una visione di insieme precisa che focalizza l’attenzione sui soggetti vittime dei bombardamenti, con i loro drammi personali, le ansie e le preoccupazioni che in quei momenti attraversano il territorio dell’Isola.
Sulla necessità effettiva di bombardamenti di particolare violenza ci si pone più di un interrogativo seppur non manifesto. Invero da quello che si legge pare che l’unico obbiettivo fosse quello di fiaccare il morale dei Siciliani. Venivano colpiti sovente non obbiettivi o postazioni militari, ma proprio la popolazione, la gente che doveva mostrare chiari segni di resa incondizionata.
Non vi era inoltre, alcuna preparazione financo nell’avvisare delle imminenti incursioni aeree: mancavano le segnalazioni fatte con sirene efficienti, e la gente veniva avvertita con mezzi di fortuna, trombe o addirittura le campane o colpi di cannone. I rifugi stessi erano stati edificati malamente all’ultimo momento, con materiale inidoneo e inadeguato alla potenza delle nuove armi. Ciononostante la gente tentò di resistere e nei rifugi dove si recarono le persone, stressate e impaurite dai continui allarmi, prendeva vita una nuova socialità, una solidarietà, una vicinanza e promiscuità tra gente diversa, appartenente a diversi ceti sociali, che viveva tuttavia lo stesso dramma collettivo.
Nei rifugi, come ben documentano i “Diari di Guerra” accadeva di tutto, si divideva insieme ogni esperienza.
Una realtà drammatica che perdurò dal 1940 al 1943, senza interruzione alcuna, prendendo di mira non solo le grandi città ma anche i piccoli centri, le comunità locali, ma anche l’entroterra e i territori circostanti e le campagne. Occorre infatti tenere presente come la popolazione locale, vista e considerata come ostile, veniva trattata come nemica delle truppe che avevano invaso il territorio.
I bombardamenti degli Alleati proseguirono fino alla conquista di tutta la Sicilia, ma l’ultimo grande bombardamento su Palermo, si ebbe a opera dei Tedeschi e il volume di Musumeci si distingue tra l’altro nel descrivere con precisione e puntualità, la tipologia degli aerei impiegati nelle varie incursioni.
Nella seconda parte del libro viene trattato il periodo di otto mesi dell’Amministrazione militare alleata sulla Sicilia, l’AMGOT, che gestì amministrativamente il territorio italiano conquistato e sottratto al nemico.
La Sicilia era pur sempre una terra di conquista, seppure in presenza di festeggiamenti; si trattava di un’occupazione militare anche se la si viveva come una liberazione dalle bombe, dall’incubo della fame, dalle ristrettezze.
Ma era anche un territorio che non poteva essere amministrato con un progetto di lunga durata, in quanto da parte degli Alleati non vi era un interesse specifico ad avere un possesso definitivo della Sicilia. Non si vollero intrattenere relazioni e rapporti stabili con i potentati locali e i movimenti separatisti, in quanto la conquista della Sicilia era considerata solo una tappa della più grande “reconquista” dell’intera Europa.
In quest’ottica vanno considerati e valutati alcuni eccessi di violenza verso la popolazione locale che si ebbero da parte delle truppe militari di occupazione come pure da parte di truppe tedesche.
In riferimento poi al rapporto tra il contingente italo-tedesco e le truppe alleate che venivano a occupare la Sicilia, è stato erroneamente considerato come di debole e insufficiente resistenza al nemico.
Si è voluta dare da parte di alcuna storiografia, una lettura che vede l’occupazione alleata anglo-americana come una sorta di passeggiata che non trovò ostacoli e problemi di sorta. Ma invece occorre rimarcare il valore di quelle truppe, specie quelle della “Divisione Livorno”, che mostrarono a pieno il loro valore e resistettero eroicamente. Si ricorda tra gli altri, la battaglia di Catania, come pure a Troina, dove vi sono stati episodi in cui si manifestò un’opposizione tenace all’occupazione.
Lo sbarco in Sicilia è da annoverare come una delle più imponenti operazioni militari della Seconda guerra mondiale che in questo libro viene ricordata in un testo ben documentato con un ricco apparato fotografico.
Non solo quindi un saggio storico, ma un testo letterario che tratta la verità storica da leggere e approfondire sempre in ogni pagina con attenzione.
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