La Storia secondo Dante
- Autore: Renzo Giacopini
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2021
Dopo averci deliziato con vari saggi sulla Commedia di Dante, soffermandosi sulle preghiere, le donne, gli animali e la mitologia presenti nell’opera del Sommo Poeta, Renzo Giacopini, guidato dalla passione e dall’amore per il Poema dantesco, ci regala un altro bel saggio su La Storia secondo Dante, edito nel 2021 dalla Casa Editrice Mazziana di Verona con nitida veste tipografica abbellita da molte immagini che fanno da cornice al testo.
Perché soffermarsi sulla storia presente nella Commedia? Perché il Poema di Dante è intessuto con la storia del suo tempo, è una catarsi che il Poeta effettua, visitando i tre regni ultraterreni, per discernere cause ed effetti di tante guerre tra le varie città della sua epoca, nonché del come e del perché siano sorte tante lotte intestine come quelle di Firenze che furono la causa principale del suo esilio e del suo conseguente peregrinare per l’Italia in una posizione quanto mai precaria, mendicando protezione e sostentamento. Come gli viene profetizzato dall’avo Cacciaguida nel XVII Canto del Paradiso:
Tu proverai sì come sa di sale
lo pane altrui, e come è duro calle
lo scendere e ‘l salir per l’altrui scale.
È proprio questo suo destino di esiliato che rode Dante, che provoca i suoi strali contro Firenze e i suoi concittadini, contro la Chiesa meretrice che invece di sedare le lotte fratricide assecondò una parte contro l’altra causando morti, esili come il suo e soprattutto tanto dolore. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che Dante è un uomo soggetto a sentimenti e passioni, per cui i suoi giudizi sugli avvenimenti e sui personaggi che costellano il suo viaggio sono improntati dalla sua esperienza di vita, per cui a volte possono sembrare troppo drastici, secondo una visione del bianco e nero, senza una possibile zona grigia del dubbio o del giudizio sospeso; ma al tempo stesso il Poema ci rimanda l’immagine di un uomo la cui dirittura morale è superiore a tutto il brulicare delle cause e degli effetti contingenti e questo ce ne fa comprendere, umanamente, la ragione.
Renzo Giacopini, con il suo stile sempre garbato e a volte venato da una leggera ironia, ci ripresenta i vari personaggi storici che si incontrano lungo l’intero Poema, non solo per come furono giudicati da Dante, ma soprattutto per i ruoli chiave che giocarono nel mosaico delle guerre e delle battaglie combattute al tempo del “ghibellin fuggiasco”. Ed è così che li ritroviamo compiutamente rivestiti solo della loro umanità, così come li andiamo incontrando durante il viaggio ultraterreno del Poeta, con i loro peccati e i loro pregi, con le loro ansie e i loro lamenti, con il raccomandarsi a Dante per recare un messaggio ai parenti ancora in vita o per confessare i loro peccati. Di ogni personaggio Giacopini ci racconta la realtà storica delle sue azioni, dei suoi legami con altri personaggi della Commedia, del suo essere stato scelto da Dante per darne un monito ai suoi lettori o dei meriti che lo hanno reso degno d’essere ricordato. Così tornano le vicende di Farinata e del Conte Ugolino, di Federico II e di Manfredi, dell’odiato Bonifacio VIII e di Clemente V, ma anche le figure immortali di Francesca da Rimini e di Ulisse, così come quelle di Costanza d’Altavilla e di personaggi sui quali Dante aveva riposto le sue speranze come Carlo Martello e Cangrande della Scala.
La storia della Commedia acquista con Dante anche un respiro europeo, come quando egli esprime l’auspicio che l’Ungheria e il Regno di Navarra potessero tenere lontana la minaccia del malgoverno dei Francesi o quando scaglia i suoi strali su Dionigi l’Agricola, re del Portogallo e su Acone VII, re di Norvegia. Renzo Giacopini ci offre un grande affresco storico sull’origine della contrapposizione tra Guelfi e Ghibellini, sulla loro lotta a Firenze come nelle altre città toscane così come nel resto d’Italia, con un narrare in cui si percepisce il gusto dello storico che cerca di offrire un quadro armonioso e oggettivo di tutte le diatribe che avvelenarono le vite cittadine dei tempi di Dante.
Giacopini ci ricorda anche come il Sommo Poeta, pur maledicendo Firenze, non perse mai la speranza di potervi rientrare per ricevere la corona poetica sul fonte del suo battesimo, una volta che i suoi concittadini avessero avuto finalmente pieno sentore della sua grandezza poetica proprio in virtù del suo Poema:
con altra voce omai, con altro vello
ritornerò poeta, e in sul fonte
del mio battesmo prenderò ‘l cappello…
Io auspico che quest’ultima fatica letteraria di Giacopini possa essere letta come merita non solo da chi è appassionato degli eventi storici con cui Dante ha intessuto il suo Poema, ma soprattutto dai giovani liceali che studiando la Commedia e incontrando i vari personaggi storici abbiano la voglia e il desiderio di approfondire il contesto storico delle loro vite e delle loro azioni.
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