La bambina Lazarus di Robert Mawson

A dodici anni Ben ha assistito, impotente, alla morte della sorellina. Un evento che, inutile dirlo, l’ha segnato profondamente.
Ben aveva perso di vista la sorella e l’amica per pochi istanti. Pochi istanti soltanto, ma abbastanza perché la tragedia entrasse di forza nella sua vita.
Lei è morta e l’amichetta Frankie è sopravvissuta all’incidente. Sopravvissuta per modo di dire, poiché è entrata in coma e sembra impossibile possa uscirne. O forse no?

Lizzie, una neurologa, ha scoperto qualcosa, una sorta di passaggio tra il mondo che vediamo e quello invisibile, quello che riusciamo solo a immaginare. Possibile?
Una soluzione estrema, una missione che potrebbe costare caro. Però potrebbe valerne la pena…

Robert Mawson ci parla di medicina e miracoli, due parole che spesso fanno a botte. A volte, però, trovano una sorta di punto d’incontro, un equilibrio nel quale qualcuno troverà la forza di sorridere.

La bambina Lazarus è una storia che partirà cupa e cercherà quello spiraglio di luce per tornare a sorridere. Un qualcosa che è toccato a tutti noi, nella vita, prima o poi.

Personaggi dettagliati e dialoghi precisi, ecco gli ingredienti principali di questa vicenda. Una storia che ci porterà con sé fino alla fine e ci lascerà qualcosa dentro.
E quando un libro ci resta dentro, significa che ha fatto centro…