La bibliotecaria del castello di Windsor di Daisy Wood

La bibliotecaria del castello di Windsor (Newton Compton, 2024, titolo originale “The Royal Librarian” traduzione di Elena Lombardi) è un intrigante romanzo, che si dipana su due piani temporali, di Daisy Wood, che ha lavorato per diversi anni nell’editoria per poi dedicarsi a tempo pieno alla scrittura.

“Vieni qui, tesoro”, disse Gubby protendendosi per abbracciarla”.

Da Philadelfia, Lacey Jones, 33 anni, di professione scrittrice, si era recata dalla nonna materna Gubby in occasione delle feste natalizie. La donna aveva cercato di costruirsi una carriera da giornalista ma dopo alcuni anni era finita a fare la ghost-writer. Tuttavia, Lacey continuava ad avere una grande passione per la scrittura, nonostante la seccatura delle scadenze assurde e qualche cliente difficile ogni tanto. Però la gioia di avere in mano un libro stampato che lei stessa aveva creato dal nulla, non la faceva invecchiare mai.
L’anziana signora di più di novant’anni risiedeva a Bethlehem, Pennsylvania: la città del Natale, dove le decorazioni luminose e gli addobbi sui portici diventavano ogni anno sempre più elaborati. La nipote aveva trovato la sua ava molto più piccola mentre i suoi capelli argentati erano un ammasso di ciuffi disordinati, cosa che la faceva più che mai assomigliare a un pulcino.

“Gubby sembrava improvvisamente fragile. I suoi polsi erano come ramoscelli e la pelle delle sue mani era tesa sulle nocche dolorosamente gonfie”.

La nonna indossava una delle sue tipiche sciarpe di seta a colori brillanti e un vestito viola, che Lacey sapeva essere stato acquistato nel reparto bambini dei grandi magazzini.
Un giorno, passando in rassegna i documenti della nonna, Lacey aveva trovato il passaporto di Gubby. Quando la donna stava per chiuderlo due parole le erano saltate all’occhio.

“Alla riga del luogo di nascita c’era scritto: Vienna, Austria”.

Le antenne da narratrice di Lacey avevano iniziato a vibrare. Infatti, nascosta proprio in fondo tra ricevute delle tasse e polizze assicurative, aveva scovato una busta timbrata con una corona rossa e le parole “Castello di Windsor”.

“Questo romanzo è un’opera di finzione. La trama non è basata in alcun modo sulla realtà e non esiste alcuna indicazione storica di un’eventuale rinuncia alle proprie mansioni da parte del bibliotecario reale del castello di Windsor durante la Seconda guerra mondiale”,

Svela l’autrice in una nota all’inizio del volume.
Un libro, che contiene tutti gli ingredienti per catturare l’attenzione del lettore fino alla fine: un tossico segreto, che attende di essere rivelato, una donna costretta a fare la spia nel Castello di Windsor e una nipote che vuole scoprire il passato della nonna. Inoltre, la narrazione che si alterna tra la Seconda guerra mondiale e il presente garantisce buon ritmo e suspense.

“Sentì i peli che le si drizzavano sul collo, perché era certa di trovarsi davanti a un mistero e forse quella lettera ne conteneva la chiave”.