La casa ai margini della dolina
- Autore: Irene Pecikar
- Genere: Horror e Gotico
- Anno di pubblicazione: 2012
Per godermi al massimo questo racconto di Irene Pecikar, “La casa ai margini della dolina”, che fa parte della serie horror CHILLS (acquistabile a 0,99 euro su Amazon in edizione e-book Kindle), ho deciso di leggerlo di sera, prima di dormire.
Pessima scelta, per lo meno per i lettori mediamente fifoni, come me!
Questo racconto colpisce davvero nel segno, regalando al lettore una favola noir perfida e intrigante, che gioca sapientemente con i luoghi comuni del genere horror trasfigurandoli e adattandoli alla trama in modo che chi legga si trovi completamente invischiato in un’atmosfera tesa e oscura, dove da un momento all’altro potrebbe accadere di tutto. Ottimo, inoltre, l’espediente narrativo cui ricorre la Pecikar, ossia far correre su binari paralleli due vicende distinte eppure indissolubilmente legate tra loro, come il lettore da fin dall’inizio: i due episodi riguardano rispettivamente ciò che accade nella casa “accanto alla dolina”, nella zona del Carso triestino, nel lontano 1959, quando vi abitavano Katie e sua figlia, e ciò che accade nella stessa casa ai giorni nostri, quando una giovane psichiatra decide di trasferircisi sfidando l’inquietudine e la diffidenza che l’abitazione, pur bella e in ottime condizioni, le ha ispirato fin dalla prima visita.
Dimostrando di conoscere molto bene l’efficacia di alcune dinamiche narrative, la Pecikar sceglie di alternare scene di passato e scene di presente conferendo al racconto un ritmo lento, quasi spezzettato, che asseconda l’ansia dei protagonisti e la trasmette efficacemente ai lettori. Il merito è da attribuire anche alle descrizioni particolareggiate di cui l’autrice si dimostra fin da subito maestra: già a metà racconto, infatti, il lettore ha l’impressione di conoscere perfettamente la casa, di esserci già stato, e ciò non fa che aumentare il suo coinvolgimento emotivo nelle terribili vicende che vi si svolgono.
Dotata di un ampio soggiorno, di un bel camino e di un’oscura cantina, la casa accanto alla dolina sembra perfetta per Doriana e sua figlia Federica, la sistemazione ideale per godersi la tranquillità del luogo e giocare all’aria aperta nei boschi; tuttavia la sua posizione un po’ troppo isolata e l’assoluta assenza di rete telefonica sono degli inconvenienti non da poco, soprattutto ai giorni nostri. Nonostante tutto, però, la donna decide di prenderla ugualmente.
Nel frattempo, tra i suoi pazienti, la dottoressa ha a che fare con Guido, una ragazzo fortemente disturbato che però, a differenza degli altri, sembra lucido e consapevole delle proprie parole, che possiedo un inspiegabile senso logico perfino alle orecchie di Doriana.
Una notte, nonostante il telefono fuori uso, il giovane la chiama perché la dottoressa accorra a scongiurare un oscuro “pericolo”. Pur consapevole della follia insita in queste parole, senza pensarci su due volte Doriana prende con sé la figlia ed esce nel cuore della notte… Da questo momento in poi il racconto correrà veloce verso un finale al cardiopalma, che riserverà non pochi colpi di scena in grado di atterrire anche gli abituè al genere.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La casa ai margini della dolina
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