La casa dell’anima di Mariateresa Prota

Un temporale improvviso, una caotica corsa e poi, improvvisamente, una casa, un riparo o, meglio, il punto di partenza per uno straordinario viaggio.
Inizia così la storia di Elisa, studentessa di psicologia che si trova per caso fra le mura di una vecchia dimora ormai consumata dall’incessante trascorrere del tempo. Qui, in un vecchio baule situato in una stanza in fondo al polveroso corridoio, viene alla luce un tesoro: un libro dalle pagine ingiallite, “custode di antichi e nuovi segreti”, che sarà fedele compagno nel corso di quella sinuosa strada alla fine della quale, noi insieme alla protagonista, potremmo cogliere in una nuova forma il Tutto che ci circonda. Un viaggio all’interno della propria anima per poi uscire all’esterno consapevoli del nostro Essere.

Elisa, un vecchio capitano, l’indiscreta Giulia, il buon Francesco, Germana e le sue convinzioni, Ernesto e le sue ilari battute, la piccola Silvia, un’anziana signora, un uomo rovinato dal gioco, Vanessa, Michele, Sara e il ricordo del nonno defunto, il bibliotecario Marcello: tanti i personaggi che, come attori, si alternano sul grande palcoscenico della vita. Piccole le scene che li vedono protagonisti ma soddisfacenti in quanto bastano a farci padroni delle loro significative esperienze.
Il tutto concentrato in un breve romanzo che sorprenderà per i suoi contenuti.

Scorrevole alla lettura, dalla sintassi lineare e ben costruita, “La casa dell’anima” è anche ricco di gustose metafore e dettagliate descrizioni: leggere sarà come proiettare un film nella propria mente, avremo l’impressione di carpire e far nostra ogni piccola sensazione come fossimo noi stessi a viverla. In circa 60 pagine è racchiusa una semplice ma profonda filosofia di vita, verrà da sorridere al termine della lettura nel ritrovarsi a dire: “Anch’io ho visitato la casa dell’anima”.