La casa della colpa di Valeria Galante

Mondadori nella Collana “Omnibus” edita La casa della colpa (2024) di Valeria Galante, che è il prosieguo de “La saga della famiglia Morelli”, come recita il sottotitolo del testo, iniziata con La casa delle sirene. I Morelli una famiglia napoletana (Mondadori 2023).

“Le si strinse il cuore al pensiero che le figlie, orfane di padre, lo fossero di fatto anche di madre. Lei, che era stata adottata, sapeva come ci si sentiva a non essere di nessuno”.

La famiglia è il “bozzolo” più avvolgente e confortante che possa esistere al mondo, ma è anche il luogo dove nascono e prosperano invidie, rancori, gelosie, rivalità, odi insanabili, che durano una vita intera.
Lo sanno bene Giuseppina Morelli e le sue dirette discendenti: Angela, Genoveffa, Maddalena e Adelaide, colpevoli di essere donne, che si sono viste surclassare nel cuore della madre dall’amore sviscerato di Giuseppina per l’unico figlio maschio, l’ultimo nato Edoardo.
Del resto, la parola “colpa” aleggia sopra la dimora dei Morelli, a Riviera di Chiaia, Giuseppina si trovava in carcere, a Pozzuoli, accusata di aver buttato giù dalle scale il marito Alfonzo. Giuseppina, dileggiata e offesa dalle altre carcerate, fin da subito si era proclamata innocente, accusando la vecchia, triste, affidabile Maria, che stava con loro da tanti anni, e che si consolava con la bottiglia per un vecchio amore disperato e ridicolo nei confronti di suo marito Alfonzo. Quando anni dopo Giuseppina era riuscita grazie a un colpo di fortuna a uscire dal carcere, una volta a casa aveva trovato le figlie cresciute, ciascuna con un carattere determinato: Angela, considerava la madre responsabile della morte del padre; Genoveffa, pingue e romantica, sfogava le frustrazioni in cucina preparando piatti prelibati; Maddalena, forte e intelligente, avrebbe trovato la propria strada tramite l’insegnamento realizzando aspirazioni e desideri; Adelaide, poco più che adolescente, bellissima con la sua chioma bionda fatta di boccoli chiari e gli occhi azzurri e luminosi, rubava, consapevole o meno, i pretendenti alle proprie sorelle maggiori. Giuseppina, dal canto suo, continuava a essere preda dei suoi fantasmi, originati dallo sversatoio che si trovava in cucina.
Una volta compreso che le sue figlie quasi di sicuro sarebbero rimaste nubili a vita, le speranze di Giuseppina Morelli erano totalmente rivolte verso Edoardo, l’erede. E intanto la Prima guerra mondiale si avvicinava.

“Funziona così il mondo degli spiriti. Devi pagare”.

Nel romanzo dedicato “A mia nonna”, traendo ispirazione dalla storia della sua famiglia, ritrovata nelle pagine del diario della nonna e poi ricostruita attraverso documenti d’archivio e racconti orali, Valeria Galante, prosegue la narrazione di una saga tutta al femminile, rievocando nello stesso tempo la storia d’Italia.
La brava autrice di sicuro talento con mano abile e felice tratteggia straordinarie figure di donne ribelli, controverse, volitive e affascinanti, sempre reali e vivide, sulle quali campeggia Giuseppina Morelli “mater familias”.

“Una famiglia, nonostante tutto. La famiglia Morelli, una rete di affetti ingovernabili e senza controllo che affondavano le loro radici anche lì, in quel la brava autrice di sicuro talento momento, in quel posto”.