La casa estrema
- Autore: Henry Beston
- Genere: Scienza
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Ponte alle Grazie
- Anno di pubblicazione: 2018
“Un anno di vita sulla grande spiaggia di Cape Cod” è il sottotitolo del volume “La casa estrema” (Ponte alle Grazie 2018, titolo originale The Outermost House, Introduzione di Roberto Finch, traduzione di Anna Maria Biavasco e di Giuseppe Iacobaci) di Henry Beston (Boston, 1º giugno 1888 – Nobleboro, 15 aprile 1968), edito per la prima volta dallo scrittore e naturalista americano nel 1928.
Nel 1926 il trentottenne Henry aveva deciso di trascorrere un anno in un’abitazione posta sul litorale nordamericano, a cinquanta chilometri dalle coste interne del Massachusetts, un luogo che si protende sulla distesa dell’oceano Atlantico come ultimo baluardo di un’antica terra ormai scomparsa.
Questa estrema propaggine, scavata dai marosi e dalle piogge ed erosa dal vento, si allunga per più di trenta chilometri in un oceano ostile sotto forma di un’ampia falesia di terra e argilla ergendosi in strati e ondulazioni fino a cinquanta metri di altezza. Ai piedi della falesia una grande e incontaminata spiaggia oceanica si estende ininterrotta a nord e a sud, chilometri che si allungano su chilometri, dove il mare aperto la fa da padrone.
Nel 1925 lo scrittore aveva acquistato una ventina di ettari di terreno sulle dune della penisola di Cape Cod, a tre chilometri dalla stazione della guardia costiera di Eastham, e vi aveva fatto edificare una casetta di due stanze progettata personalmente e battezzata “Fo’castle”, come il castello di prua di una nave. Nella sua piccola dimora, ma tutt’altro che spartana, Henry aveva meditato sul rapporto fra la Natura e lo spirito umano: la Natura fa parte della nostra condizione di esseri umani, e senza la consapevolezza e l’esperienza di quel mistero divino l’uomo cessa di essere uomo.
Quindi per lo scrittore, non una sterile osservazione dell’universo che lo circondava, ma la netta coscienza dell’importanza dell’Ambiente.
I taccuini che scaturirono dal suo particolare anno trascorso fuori dal mondo restituiscono il suo pensiero e le sue emozioni illuminate dalla luce solare riflessa dalle sabbie e accompagnate del suono poderoso del mare. Beston, nei suoi appunti vergati in corsivo sul tavolo di cucina davanti all’oceano Atlantico e alle dune, aveva narrato i ritmi solenni delle stagioni, le migrazioni degli uccelli, il levarsi delle stelle invernali da sopra i frangenti, la notte e la bufera, la solitudine di un giorno di gennaio, il luccichio dell’erba sulle dune nell’estate inoltrata. Un gentiluomo alto e bello, dai lineamenti classici, in compagnia della sua piccola fisarmonica, la “concertina”, solcando la sabbia soffice aveva intuito che nessuna azione umana avrebbe mai potuto interrompere il flusso dei venti o spezzare il lungo ritmo delle onde.
Uno stile evocativo e poetico cattura la bellezza selvaggia di una regione inquieta e mutevole. The Outmost House, titolo originale de "La casa estrema", considerato uno dei classici della letteratura naturalistica americana, incanta per merito delle dettagliate descrizioni di uno scrittore che ha avuto il privilegio di vivere quattro stagioni in un luogo dove il mare sfida in battaglia la terra per la propria sopravvivenza.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La casa estrema
Lascia il tuo commento