La casa sull’isola
- Autore: Catherine Banner
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2017
“La casa sull’isola” (Tre60, 2017, titolo originale The House at the Edge of the Night, traduzione di Laura Di Rocco) è il romanzo d’esordio dell’autrice britannica laureata in Letteratura inglese Catherin Banner che ha lavorato come insegnante per alcuni anni; sposata con un italiano, vive a Torino.
“Un miracolo, due gemelli nati da madri diverse che vengono al mondo come se avessero fatto un patto”. Una notte dei primi anni del XX Secolo a Castellammare erano nati due bambini maschi figli dello stesso padre, “il collezionista di storie”.
Amedeo Esposito era stato lasciato neonato in una fredda notte di gennaio del 1875 nella “ruota” del brefotrofio di Firenze. Il bambino era cresciuto a vista d’occhio: più diventava grande più era desideroso di ascoltare le storie dalle balie che lo avevano dapprima allattato e poi allevato. A sei anni, unico maschio rimasto nell’istituto, il piccolo era stato preso a benvolere dal medico del brefotrofio. Il dottore aveva regalato ad Amedeo un taccuino. Da quel momento Amedeo aveva preso l’abitudine di farsi raccontare storie da tutti: infermiere, suore, i preti della Santissima Annunziata che passavano davanti agli scalini del brefotrofio, benefattori in visita. Ogni volta che il bambino trovava interessante una storia, la annotava sul suo taccuino. Diventato adulto Amedeo si era laureato in Medicina ed era andato a vivere con il medico dell’istituto, scapolo e ormai avanti con gli anni. Uomo solitario, corporatura alta e imponente, folte sopracciglia, abbigliamento serio, abitudini riservate, Amedeo trascorreva le sere a studiare riviste mediche e le domeniche nella casa del suo vecchio padre adottivo. Si sentiva una persona senza radici e forse per questo Amedeo cercava un posto fisso, stabile. Un giorno del 1914 qualcuno aveva risposto alle sue tante lettere: il sindaco della cittadina di Castellamare scriveva che se Amedeo era disposto a trasferirsi al Sud, c’era un’isola del tutto priva di assistenza medica che poteva offrirgli un posto. In quest’isola a sudest della Sicilia, un puntino sull’atlante del suo padre adottivo, Amedeo avrebbe trascorso la sua intera esistenza.
“Come il suono vago delle onde che s’infrangevano nelle grotte vicino al mare, il mondo là fuori non gli era mai apparso importante quanto quello all’interno di casa sua”.
Nel romanzo dedicato “A Daniele”, in corso di pubblicazione in 22 Paesi, l’autrice compone una emozionante saga famigliare, una piccola ma toccante storia incastonata nella grande Storia del Novecento che arriva fino ai giorni nostri.
“In verità, le isole possono esistere soltanto se in esse abbiamo amato”.
Partendo da una frase del poeta e scrittore santaluciano Derek Walcott, Premio Nobel per la Letteratura nel 1992, posta come esergo del testo, Catherine Banner costella il suo romanzo di personaggi indimenticabili. Il sindaco Arcangelo, “robusto droghiere”, la maestra Pina Vella “sempre un passo avanti agli altri”, il conte Andrea d’Isantu e sua moglie Carmela, i fratelli Rizzu, Don Ignazio, un prete “anticonvenzionale”, l’anziana Gesuina e la piccola Concetta dall’anima vagabonda. Tutti isolani “frutto di un miscuglio tra normanni, arabi, bizantini, greci, fenici, spagnoli e romani”. Su tutto e tutti si stagliava la “Casa ai margini della notte”, il secondo edificio più antico del luogo, sopravvissuto a quattro terremoti e a una frana, cuore di Castellammare. Isola che appariva a chi proveniva da Siracusa, come
“una sagoma bassa e tetra contro l’orizzonte, nient’altro che uno scoglio in mezzo al mare”.
La casa sull'isola
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