La collana di Matt Witten

La casa editrice Fazi pubblica La collana (traduzione Giuseppe Marano, Ndr), thriller dello scrittore e sceneggiatore Matt Witten. È un romanzo mozzafiato, una storia coinvolgente, con una protagonista femminile molto forte.
Susan Lentigo è una cinquantenne che vive da molti anni sola e affronta le sfide e le difficoltà quotidiane con le proprie forze e il proprio impegno.
Ora la attende un evento estremamente importante: assisterà all’esecuzione dell’uomo condannato per aver aggredito e ucciso la sua unica figlia Amy che aveva solo sette anni, delitto avvenuto due decenni prima. Amy era la sua bambina adorata

-Ti aaaaaaamo – disse Amy.
- E io ti aaaaaaaamo più di quanto la luna aaaaaaami le stelle- rispose Susan

Un giorno, al termine della scuola, Amy non fa ritorno a casa né con nonna Lenora né con nessun altro. Dopo affannose ricerche il corpo della bambina viene ritrovato sulle sponde di un fiume a poco più di un’ora di distanza da casa

Il corpo era pieno di lividi ed era quasi certo che l’avessero strangolata

Una fine orribile per chiunque, un dolore insopportabile per Susan cui restava della propria bambina solo un mare di ricordi insieme a quella foto che ritraeva la piccola con la collanina da cui Amy non si staccava mai:

…il delfino viola, la paperella rosa, l’unicorno blu….

L’assassino che aveva infierito su Amy aveva strappato dal collo della bambina anche quello che sarebbe stato per Susan l’ultimo tenero ricordo della sua piccola. Avevano immaginato e creato quella collana insieme, mamma e bimba, ed essa risultava quindi speciale, anzi unica.
Nonostante tutto la vita va avanti; ma non è così per Susan. Nulla ha più senso neppure il matrimonio con Danny che era stato sempre un padre estremamente affettuoso nei confronti di Amy e un marito premuroso per Susan.
Trovato il colpevole, Curt Jansen, uno sbandato cui l’agente speciale Pappas, con estremo zelo e impegno, aveva fatto confessare l’orribile violento omicidio, Susan aveva chiesto per l’uccisione della figlia che gli fosse inflitta la pena più grave ovvero quella di morte.

Ora, a vent’anni di distanza, quel momento sta per arrivare nonostante il presunto colpevole abbia ripetutamente ritrattato. Migliaia di chilometri separano il luogo in cui Jansen verrà giustiziato da quello in cui Susan vive, ma la donna sarà presente quando ciò avverrà.
Ha così inizio un rocambolesco viaggio per la protagonista: prima la sua macchina si rompe e non le permette più di procedere verso la meta, poi in pullman la donna viene derubata di tutto il denaro, ma cerca di superare qualunque difficoltà dormendo al freddo e cibandosi degli avanzi dei ristoranti. Sarà proprio a una delle fermate dell’autobus che il destino virerà bruscamente. Susan fa vecchi incontri, rivede visi familiari ma, per la prima volta, qualcosa le dice che forse, anzi quasi certamente, Curt Jansen non è l’assassino di sua figlia.

È proprio la collana, quell’oggetto così unico, a riapparire come indizio in una fotografia che ritrae un’altra bimba, non la sua Amy. Com’è possibile che un oggetto tanto insolito, con gli stessi colori e simboli scaturiti da fantasia creativa, appaia identico al collo di Emily la piccola il cui nome suona assai simile a quello della “sua “ Amy?

In quei giorni di difficoltà, di dubbio, di paura si palesano nuove conoscenze come quella con Kyra, una giovane studentessa che le è di aiuto nel proseguire le sue indagini private e ancor segrete; ma il viaggio farà fare alla protagonista anche vecchi incontri come quello con l’agente Pappas, quest’ultimo diretto al penitenziario ove l’uomo cui lui aveva fatto confessare l’infanticidio sarà, a giorni, giustiziato. Il tempo scorre veloce verso l’esecuzione mentre Susan lotta affinché sia trovato il vero colpevole dell’orribile morte di sua figlia. Ciò significa per lei fare i conti con il passato, rivedere frammenti di vita ormai messi da parte, ripensare che avrebbe dovuto accorgersi molto prima di quanto succedeva.

La collana è una lettura intensa, mai pesante poiché le pagine volano nella speranza di chi legge che alla fine sia fatta giustizia. Si giungerà fino al corridoio che incute più terrore, quello già nominato ne Il miglio verde, poi proprio al momento dell’esecuzione per scoprire il colpevole.
Il thriller è davvero mozzafiato e inoltre propone temi assai importanti quali il terribile dubbio, come dice lo stesso Matt Witten nelle note finali:

E se magari il condannato a morte fosse innocente?

Così come è uno sguardo sul sociale, sulla vita alle pendici dei monti Adirondack in cui fabbriche locali da tempo hanno chiuso e le persone tirano avanti alla meno peggio. Alcuni personaggi sono frutto di fantasia, ma altri sono ispirati a storie vere e danno quindi maggior valore a una vicenda così vera seppur non reale e così mozzafiato da catturare l’attenzione dei lettori fino all’ultima pagina.