La conquista di Parigi
- Autore: Bernard Cornwell
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Longanesi
- Anno di pubblicazione: 2023
Grande Richard Sharpe, ufficiale inglese eroe delle guerre contro Napoleone, e grandissimo Bernard Cornwell, il suo creatore. Quasi non si contano i romanzi storici dello scrittore britannico (1944) naturalizzato statunitense, proposti in questa serie d’avventura, spada, fuoco e fiamme. Difficile definire una numerazione, perché ne ha firmati oltre venti, ma non seguono un ordine cronologico, in riferimento agli eventi storici occorsi al combattente preferito dal duca di Wellington (in Italia non sono stati nemmeno pubblicati tutti, solo la metà, a quanto pare). Sharpe’ assassin è apparso nel 2021; da noi è La conquista di Parigi, proposto come gli altri in prima edizione italiana per i tipi Longanesi (ottobre 2023, collana La Gaia Scienza, 336 pagine), nella traduzione dall’inglese di Paola Merla.
Cornwell è conosciutissimo tra gli appassionati di romanzi di guerra in costume per la proverbiale scioltezza narrativa che rende estremamente attraenti e leggibili i suoi titoli, tutti bestseller. Ha cominciato con l’insegnamento, poi ha lavorato a lungo per la BBC prima di darsi alla letteratura, con tanto profitto per lui, per i suoi editori e per i lettori di mezzo mondo. Sono popolari la quadrilogia dedicata alla ricerca del Sacro Graal, la serie su Excalibur, le numerose historical novel sparse, qualche thriller e saggio (quattro titoli in serie su Napoleone e Waterloo). Le sue saghe più famose raccontano le imprese di Uhtred di Bebbanburg (Le storie dei re sassoni, The Last Kingdom) e di Sharpe. Entrambe hanno ispirato fortunati adattamenti televisivi, ma se il condottiero della Northumbria educato dai danesi ha collezionato diverse stagioni di fiction doppiate in italiano e trasmesse dai canali satellitari, invece Sharpe, interpretato in modo eccellente da Sean Bean in ben sedici episodi tra il 1997 e il 2008, non è mai apparso sui teleschermi italiani con la voce di qualcuno dei nostri eccellenti doppiatori (a Uhtred, invece, perfettamente rappresentato dall’attore e modello Alexander Dreymon, la presta Daniele Giuliani).
Per Bernard Cornwell le trame sono canovacci che giustificano le scorribande a rompicollo dei suoi protagonisti, sempre a un passo dalla catastrofe inevitabile e quindi dalla fine nobile delle proprie gesta, fino a quando non succede improvvisamente che... Pertanto, più che soffermarsi sull’episodio, sembra utile perciò parlare di Sharpe. Per chi non lo conosce sarà un incontro, per chi lo segue da tempo un opportuno ripasso.
Ho cominciato a scrivere di Richard nel 1980 e sta ancora andando forte
assicura l’autore sul suo sito. La prolificità di romanzi ha sorpreso lo stesso scrittore londinese (è nativo della capitale anche Sharpe): ne prevedeva non più di dieci, undici, poi sono arrivati Sean Bean e i programmi televisivi e ha praticamente iniziato un’intera nuova serie. Nel complesso, gli Sharpe books sono diversi romanzi e qualche racconto e tracciano l’ascesa del ragazzo inglese nell’esercito britannico durante le guerre napoleoniche. Parte dalla gavetta, da soldato semplice nel 33° Reggimento di fanteria, e viene costantemente promosso, per il valore, lo sprezzo del pericolo, lo spirito d’iniziativa e la capacità innata di comando, fino a diventare tenente colonnello nella battaglia di Waterloo.
È nato povero da una donna di facili costumi, in uno slum malfamato di Londra. Orfano a tre anni, viene cresciuto da Maggie, un’altra prostituta (poi padrona di bar), e diventa un ladro. Deve fuggire dalla città dopo aver ucciso un uomo per proteggerla.
Entrato nell’esercito, è promosso sergente per aver portato a termine una pericolosa missione di spionaggio in colonia, nelle Indie orientali. Diventa ufficiale sempre per premio, salvando la vita del suo comandante nella battaglia di Assaye del 1803, in India centrale. È Arthur Wellesley, il futuro duca di Wellington, e questo segnerà il destino e il ruolo militare di Richard. Il grado non è però una benedizione scontata: nell’esercito coloniale britannico tutti gli ufficiali provengono da famiglie aristocratiche e disprezzano chi sale dal basso (gelosi delle prove di valore offerte da Sharpe, beninteso).
La sua vita nei ranghi dell’esercito e nei luoghi in cui combatte offre a Bernard Cornwell l’opportunità di ricostruire nelle sue pagine brillanti le versioni epiche di tante importanti battaglie dell’Impero britannico, alla fine del XVIII secolo e all’inizio del XIX, in India e in Europa, compreso lo scontro decisivo a Waterloo. Di volta in volta, Bernard aggiunge particolari su Richard. È brillante ma ribelle. Diventa un comandante qualificato ed esperto di truppe leggere. Sharpe è stato ladro, non ha problemi nell’uccidere il nemico, ma sa comportarsi da gentiluomo con le donne - è protettivo - e molte cadono ai suoi piedi. Alto un metro e ottanta, ha il volto virile perennemente abbronzato di chi vive all’aperto, capelli lunghi neri e occhi azzurri. Una profonda cicatrice sulla guancia gli tira l’occhio destro, imprimendo ai lineamenti un’espressione beffarda che si addolcisce quando sorride, anche se non capita spesso. Alla fine della serie, ha avuto due mogli e tre figli.
In questo episodio, è con le truppe di occupazione a Parigi, nel 1815, mentre Napoleone è in esilio all’Elba. Si ritrova in un labirinto di strade, dove amici e nemici si confondono. È a caccia di una spia, dovrà sconfiggere il letale colonnello Lanier e disarmare una banda di assassini - la Fraternité, invenzione dell’autore - che complotta di uccidere il duca a capo degli inglesi.
Un umanissimo Cornwell premette in apertura che La conquista di Parigi è dedicato a Whiskey, “il cane meraviglioso” che gli ha tenuto compagnia mentre scriveva undici romanzi ed è morto mentre finiva questo.
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