La cucina dei desideri segreti di Darien Gee

Nella cittadina di Avalon, un giorno come tanti, un piccolo sacchetto contenente il lievito madre per un dolce e le istruzioni per realizzarlo viene recapitato a casa di Julia, mamma di Gracie, una graziosa bimba di otto anni. Il biglietto che accompagna il piccolo pacco non porta firma ma termina con la scritta “Spero che vi piaccia” ed il consiglio di tenere per sé un po’ di lievito per fare ancora il pane dell’amicizia (questo è il nome del dolce da preparare) e di regalarne parte agli amici. E’ la piccola Gracie, entusiasta dell’omaggio ricevuto, a convincere mamma Julia a realizzare il dolce. Il lievito passa poi:

• ad Hannah, violoncellista famosa, ora segnata dalla propria crisi matrimoniale,
• a Madeleine, settantenne gentile ma energica che gestisce una piccola sala da tè ricca di prelibatezze che lei stessa ama cucinare da quando non ha più una famiglia
• alle famiglie dei compagni di scuola di Gracie.

Lo scambio delle ricette potrebbe sembrare banale ma dà inizio a piacevoli contatti e, soprattutto, a nuovi rapporti d’amicizia. Forse questo succede solo nel romanzo di Darien Gee, ma la storia risulta bella e rasserenante. Le amiche si incontrano, chiacchierano, si confidano ciò di cui non avrebbero mai parlato con gli altri. A queste vicende se ne intersecano delle nuove come la storia di Livvy, la sorella che Julia non vede da tanto tempo, da quando cioè suo figlio Josh, fratello maggiore di Gracie, è morto per un banale incidente. Gli incontri nella sala da tè e una serie di eventi non sempre fortunati creano un’atmosfera particolare che, attraverso il dolce e il suo stesso uso, renderanno in qualche modo diversa, spesso migliore la vita delle protagoniste.

Gli argomenti “portanti” del libro sono il cibo e l’amicizia. Il primo è nutrimento, non solo del corpo, ma anche dell’anima. L’uso del lievito da cui nasce l’intera vicenda è il mezzo attraverso il quale le tre donne imparano a comunicare, ma anche ad accettare gli errori e ad iniziare nuovi percorsi dopo che la vita ne ha arrestati bruscamente altri. L’amicizia, inoltre, è il secondo elemento indispensabile nella storia: per essa si intende l’accettazione e il rispetto di chi ci è accanto, delle sue parole e dei suoi silenzi. Nella narrazione è un sentimento forte, soprattutto perché trasmesso da donne che hanno vissuto, sofferto ma soprattutto tanto amato.

• Piemme, 2013