La custode dei segreti di Sally Page

La custode dei segreti (Newton Compton 2023, titolo originale “The keeper of stories”, traduzione di Sofia Buccaro) è il libro d’esordio di Sally Page, diventato un caso editoriale del passaparola con oltre 350.000 copie vendute in Inghilterra. L’autrice ha lavorato per anni nella comunicazione prima di aprire un piccolo negozio di fiori.

Il lunedì ha un ordine ben preciso: risate all’inizio, tristezza per finire la giornata.

Janice, poco meno di cinquant’anni, aveva scoperto che una brava donna delle pulizie, come lei, poteva stabilire orari e giorni a suo piacimento come anche l’ordine in cui svolgere le sue mansioni. Tutti sanno che non è facile trovarne di brave, e sembrava che una quantità sconcertante di gente a Cambridge avesse scoperto che lei era una donna delle pulizie eccezionale. Janice l’aveva sentito dire per caso da una signora per cui lavorava, mentre beveva il caffè con un’amica. Però la domestica si augurava che il sunto della sua vita non sarebbe stato solo che puliva benissimo, anche se di certo l’esperienza non le mancava.

Appena la donna era scesa dall’autobus che la portava al lavoro, aveva osservato il lungo viale alberato costeggiato da casette a schiera in cui alcune luci erano accese mentre altre erano più buie, magari per le tende tirate. Janice immaginava che dietro ognuna di quelle finestre si nascondessero molte storie, ma stamattina gliene interessava soltanto una.

“Vorrei ringraziare tutte le persone che mi hanno prestato la loro storia. Ho passato un anno a collezionarle, come Janice. Quasi tutte le storie presenti in questo libro sono vere o ispirate a una storia vera. In alcuni punti ho ricamato un po’ per adeguarle alla trama o per mascherare l’identità della persona di cui parlavo, ma i punti salienti sono tratti dalla vita vera”,

rivela l’autrice alla fine del volume.

Gli occhi e le orecchie dell’intelligente e garbata Janice sono come due radar, che intercettano le conversazioni che ascolta mentre è sull’autobus o in biblioteca per leggere un libro, oppure le confidenze dei suoi datori di lavoro.
Le storie vanno incontro alla donna e lei le raccoglie, probabilmente perché è particolarmente ricettiva. Le persone intuendo la sua empatia e il suo saper ascoltare le parlano con disinvoltura.
Il piacevole e insolito volume fa pensare che in fondo ognuno abbia qualcosa da narrare, perché è nelle persone comuni che si può trovare qualcosa di straordinario.

Spesso sono storie sorprendenti; qualche volta buffe e avvincenti. Ogni tanto cariche di rimpianti, oppure di ottimismo. Forse gliele raccontano perché Janice crede a ciò che dicono.