La donna nella vita e nelle opere di Giacomo Leopardi di Emma Boghen-Conigliani

A fine Ottocento con il rinvenimento dello Zibaldone rimasto per decenni nell’oblìo di casa Ranieri e con gli studi sul poeta marchigiano a opere del Carducci e del De Sanctis, numerose furono le opere tese all’esplorazione non solo dell’opera di Leopardi da un punto di vista meramente critico ma anche di quanto il milieu e di conseguenza le relazioni interpersonali occorse durante la breve vita poterono influenzarne lo stile e il pensiero.
Emma Boghen-Conigliani, che ebbe al suo attivo altri scritti critici e biografici di interessante rilevanza, in questo lungo ma comunque scorrevole testo dedica ogni capitolo a tutte le donne conosciute da Giacomo partendo ovviamente dalla figura per lui più fondamentale e cioè quella della severa genitrice Adelaide.
La Boghen-Conigliani affronta il libro basandosi su testimonianze raccolte su testi biografici già in essere nonché sul ricco epistolario (tuttavia probabilmente non completo si suppone a causa dell’ambiguo amico Antonio Ranieri).
Su ciascuna donna l’autrice si sofferma con attenzione puntigliosa rilevandone pregi e difetti, forse esagerandone le virtù nelle due Paoline, la sfortunata sorella del poeta, reclusa nell’austera e avita magione fino a morte dei genitori e la sorella minore di Antonio, quella Paolina Ranieri tanto venerata dall’amico napoletano del conte poeta.

Sicuramente lo stile risulta un po’ ostico perché carico di quei fronzoli tipici della prosa di fine Ottocento ma per chi vuole intraprendere un serio e più ampio studio sul Leopardi è comunque un valido documento. Peccato che risulti di difficile reperimento essendo presente solo in alcune biblioteche o su alcuni archivi online.