La fame dell’occhio
- Autore: Tove Nilsen
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Iperborea
L’atmosfera di un romanzo può essere a volte più importante della trama perché i colori, i suoni, i personaggi se ben raccontati contribuiscono a creare suggestioni che affascinano il lettore coinvolgendolo nella narrazione. Il libro "La fame dell’occhio" della scrittrice norvegese Tove Nilsen (titolo originale dell’opera "Oyets sult" pubblicato in Norvegia nel 1993 e in Italia da Iperborea nel 1999 con la traduzione di Danielle Braun Savio) racconta la storia di Azhiz Shabaz Kumar Sen. Il giovane indiano, immigrato in Norvegia dopo varie vicissitudini, viene accusato dalla polizia, arrestato per motivi misteriosi e costretto a subire un duro interrogatorio senza nemmeno la possibilità di un difensore per poi finire in carcere senza poter dimostrare la propria innocenza.
Il motivo di maggior interesse della trama è dato dal mistero sulla causa dell’arresto che, più ci si addentra nel racconto, più risulta incomprensibile. Il lettore finisce con l’appassionarsi alla vicenda del giovane protagonista e anche i personaggi descritti sembrano suddividersi in due rispettivi schieramenti: da una parte i difensori di Azhiz e dall’altra i suoi "nemici". Tra i suoi accusatori, il più importante è Asle Foss, il commissario di polizia, personaggio controverso, duro e spietato nelle indagini, ma a tratti anche accomodante verso il protagonista e che tenta di instaurare un dialogo con Azhiz. Altri personaggi animano la vicenda e meritano di essere ricordati:
- il simpatico e giovane studente di veterinaria Salman, connazionale del protagonista, lo ospita per un periodo nel suo soggiorno in Norvegia, rivelandosi uno degli amici più fidati.
- Lo specialista del cervello, il medico Hansen, che aiuterà Azhiz in un tentativo di fuga, è anche il fratello della bella Liz, l’amante norvegese del protagonista, sposata con figli ma irresistibilmente attratta da quest’uomo misterioso.
- Un’anziana signora con un cagnolino, affascinata da Azhiz, alla quale il protagonista fa credere di essere un artista per farsi ospitare in casa e sfuggire all’arresto da parte della polizia.
- Il pastore prostestante Andersen, di origine norvegese ma conosciuto in India dal protagonista, al quale trasmette la passione per l’Europa del nord e che ha la strana abitudine di leggere i libri camminando all’indietro.
- I genitori di Azhiz, così diversi tra loro: la madre, ossessionata dalla pulizia, ma donna dotata anche di una grande fede; il padre, grande appassionato di letteratura e in particolare di Shakespeare, ma con una vista molto compromessa.
Tove Nilsen, figlia di padre norvegese e madre tedesca, è scrittrice attenta ai cambiamenti della società e molto legata alla sua città Oslo. La fame dell’occhio è l’unico libro di quest’autrice pubblicato in italiano fino ad oggi. Tove Nilsen ha ricevuto, tra i vari riconoscimenti anche il prestigioso Riksmalpris nel 1993. Lo scontro tra due stili di vita e tra due culture è descritto ottimamente, dimostrando sensibilità ed abilità narrativa. L’unica colpa del protagonista è forse quella di essere troppo avido di conoscenza e desideroso di vedere tante cose perché ama troppo la vita. Un romanzo intenso, affascinante, misterioso, da leggere con attenzione per poter esserne arricchiti e vedere il mondo da un punto di vista diverso.
La fame dell'occhio
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