La letteratura weird. Narrare l’impensabile
- Autore: Francesco Corigliano
- Genere: Horror e Gotico
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2020
Si fa presto a dire weird. Se la traduzione letterale dall’inglese si limita a rimandare all’aggettivo “strano”, è vero d’altro canto che nel cinema e in letteratura il termine è spesso assimilato ai territori altri del pulp, o a quelli del misterioso e bizzarro, in senso lato. L’intento del saggio che Francesco Corigliano licenzia per le edizioni Mimesis (2020), La letteratura weird. Narrare l’impensabile, rintraccia il suo primo intento proprio nella necessità di confinare un genere che non è pulp, meno che mai fantastico, o soprannaturale, in senso stretto. Stando a quanto si legge tra le dense pagine del libro, la letteratura weird ha canoni specifici che, se non altro per onestà filologica, andrebbero specificati-analizzati. Il volume è di taglio accademico (non suoni come diminutio, piuttosto come nota di merito): per non incorrere in semplificazioni o travisamenti, conviene dunque affidarsi alle specificazioni dell’autore:
“Pur essendo al centro dell’attenzione in diversi ambiti umanistici […] la weird fiction appare come una categoria fugace e dal significato cangiante, tesa a indicare di volta in volta qualcosa di diverso. Lo stesso termine ‘weird’, solo parzialmente traducibile in italiano come ‘strano’, si fonda su un senso di ambiguità e indeterminatezza, evidenziando un’irriducibilità a significati chiari e determinati: un bizzarro che si definisce per ciò che non è, implicando una difficoltà di classificazione quasi necessaria”. (p. 8)
Al nucleo fondante della weird fiction si arriva quindi attraverso “teologie” negative (è più corretto dire ciò che il weird non è piuttosto ciò che è). Il discorso più arduo, che poi è la sfida-intento di questo saggio, è quello riguardante la caratterizzazione in positivo del genere, cioè riguardante i caratteri specifici del weird. Uno sforzo, secondo Corigliano, che necessita di un ritorno critico all’alba del genere. A quando di weird, in pratica, si comincia per la prima volta a scrivere e a parlare.
“Si deve riuscire a isolare il rumore di fondo, e le connotazioni più contemporanee attribuite alla ‘letteratura weird” senza però rinunciare a trovarle una collocazione nel più ampio panorama della letteratura del soprannaturale, nella quale – come vedremo – il weird pare inserirsi […] è importante non cedere alla semplificazione, limitandosi a far rientrare la letteratura weird nel grande calderone del ‘fantastico’ o dello ‘speculativo: proprio per questo sarà opportuno stabilire i confini del fantastico stesso, considerando la sua permeabilità e la sua capacità di mutare nel tempo, adattandosi a contesti diversi, e osservando classici della letteratura occidentali in funzione del loro rapporto col soprannaturale”.
In modo ulteriore: nonostante a prima vista possa confondersi (per temi) con i generi fantastico e soprannaturale, il weird è un genere a sé stante. Forse proprio nell’impensabile che alligna sul sottotitolo del libro (“Narrare l’impensabile”) si rintraccia dunque la chiave di lettura consona alla definizione del genere. Non è un caso che uno degli autori-emblema (della weird fiction) esaminati in questo libro sia il creatore di dimensioni insondabili-impensabili per eccellenza: quel H.P. Lovecraft che con le sue visioni di mondi (e mostri) impossibili trascende i canoni classici del gotico approdando ai lidi iper-orrifici del weird.
L’intera seconda parte de La letteratura weird (robusta tanto quanto il resto del saggio) è dedicata all’analisi degli aspetti dello specifico del “Solitario di Providence”; unitamente a quelli dei forse meno noti, ma altrettanto decisivi per la “causa weird” Stefan Grabinski e Jean Ray.
Immaginate allora il weird come un genere narrativo nato spurio, che avoca a sé gli elementi del genere fantastico e poi se ne distacca approdando a coordinate tutte sue. Per esempio: il fantastico ammette contatti terreni-ultraterreni attraverso medium soprannaturali, nel weird l’evento imponderabile prescinde, quasi sempre, dalle vicende umane. Come ci insegna Lovecraft, celato tra gli anfratti della propria abitazione, o in un “colore viola” venuto dallo spazio, o ancora tra le rovine di luoghi antichi e abbandonati.
Saggio impeccabile, di notevole interesse e di altrettanto notevole spessore.
La letteratura weird. Narrare l'impensabile
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