La lezione
- Autore: Alissa Nutting
- Genere: Romanzi erotici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2014
"Perché?" "Perché è quello che mi piace."
A fare la domanda è Ford: trentuno anni, poliziotto, bello, "Troppo bello, non riesco nemmeno a guardarlo senza sentirmi strizzare in mezzo alle gambe." - disse un’amica, il giorno dopo il loro primo appuntamento, a Celeste: ventisei anni, insegnante. Bella in maniera disarmante, tanto che le guardie del carcere che la scortano in cella dopo il suo arresto, guardandola provano imbarazzo.
"Cioè sei una pedofila?" - continua Ford. "Non vado a caccia alle scuole elementari. Sono adolescenti…" - replica gelida lei.
Per me questo è il punto in cui l’intero libro trova il suo senso. Dopo il coraggioso svolgersi dell’intera storia infatti, avvicinandomi alle ultime pagine, ho temuto un’improvvisa virata. Mi sono detto: ecco ora l’autrice, dopo aver scagliato la pietra, nasconde la mano narrandoci di una protagonista che ammette le sue colpe e si pente pubblicamente; così da accontentare anche quella fascia di lettori moralisti che altrimenti urlerebbero ai quattro venti tutto il loro disgusto e invece no.
Nonostante le sue pulsioni l’abbiano alla fine catapultata – com’era comunque prevedibile - in un caos emotivo e giudiziario senza precedenti, lei non le rinnega anzi le difende a testa alta fino alla fine; e, liberata dal peso di ciò che era costretta a vivere nell’ombra, al cospetto del marito calca anche la mano:
"Mi vedeva per la prima volta per quello che ero e non riusciva a farmi andare d’accordo con i suoi ricordi."
Lo aveva sposato per i soldi e da dopo l’Università in poi, Ford era divenuta la maschera che indossava per sopravvivere in quella società che, sapeva perfettamente, non avrebbe mai accettato la vera Celeste.
"Ha almeno diciassette anni di troppo perché possa eccitarmi…"
Dice di lui. Così, di tanto in tanto, addormenta i suoi sensi con l’alcool e svolge i suoi doveri coniugali o si lascia mettere in vetrina affinché faccia bella figura con amici e colleghi. Lei però ha la testa ad altri piaceri, piaceri di cui attribuisce la causa alla sua prima volta:
"Fissò in me un certo schema d’eccitamento sessuale."
Jung la spiegherebbe in maniera più dignitosa dicendo che l’Animus – la componente maschile presente nell’apparato psichico femminile – è un maschio adolescente; dunque lei cerca delle proiezioni del suo inconscio e con loro, e solo con loro, si eccita.
Trovata una cattedra in una scuola superiore, Celeste in un primo tempo tenta anche di non spingersi là dove, in fondo, sa non si dovrebbe andare:
"All’inizio avevo sperato che stare semplicemente vicino a loro mi sarebbe bastato – come il corallo in mezzo agli anemoni."
Ma non appena tutti quei ragazzetti iniziano ad affollare la sua aula gonfi di testosterone, le viscere le si contorcono sino a farla impazzire e prima Jack poi Doyle ne fanno le spese per tutti.
La penna di Alissa Nutting è fresca e vivace, oltre che sfrontata, e ci tratteggia una protagonista che affascina sotto tanti aspetti. La sua voce interiore ammalia e seduce; mentre le allusioni e il linguaggio corporeo che dedica ai suoi studenti, camminano sempre sul confine tra ciò che è lecito e ciò che non lo è, catturando l’attenzione in maniera piuttosto omogenea.
Il caso ha voluto che poco prima di questo romanzo leggessi due classici dell’erotismo: La filosofia nel boudoir e Lolita. Devo dire che, se pure questo lavoro non sia minimamente paragonabile ai due appena citati, a livello concettuale si colloca proprio tra l’uno e l’altro – ma potrebbe anche essere solo una mia suggestione – poiché del primo cattura il linguaggio spesso crudo nella descrivere le scene di sesso in cui educa le sue prede; mentre al secondo lo accosto per la fluidità con cui la protagonista narra in prima persona, oltre ai fatti, la lotta tra istinto e ragione che si svolge nel più arduo dei campi di battaglia: la mente.
La lezione (Einaudi, 2014) è un libro erotico, non rivoluzionerà la letteratura moderna, ma nel genere è uno di quei pochi libri che tenta di raccontare il sesso da un punto di vista cerebrale. Tra le pagine, oltre alla descrizione dei rapporti, trovo anche il percorso mentale che porta ad essi. Il sesso per me è lì. I dialoghi non sono mai banali, ma soprattutto non hanno quel tiro vuoto e adolescenziale che contraddistingue altri lavori del genere, che oggi hanno tanto seguito.
Fin dalla copertina - un capolavoro di minimalismo - s’intuisce che siamo di fronte a un prodotto che non cerca fronzoli per vendersi; l’asola in primo piano ci racconta con un’immagine ciò che Alissa, con la voce di Celeste, ci sciorinerà poi a parole: questa sono io, prendere o lasciare!
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La lezione
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