La mia ragazza su Marte
- Autore: Deborah Willis
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Bollati Boringhieri
- Anno di pubblicazione: 2024
Deborah Willis per scrivere questo romanzo ha letto tantissimi libri sull’ipotetica vita su Marte, sui rischi immediati che corre il pianeta Terra per il cambiamento climatico. Assistita da editor e con la famiglia di origine che si è prestata a correggere bozze, a leggere ad alta voce il libro per capire se funzionava e nell’avvicinarsi alle bozze definitive alla scrittrice è nata una figlia, fatto che ha reso la pubblicazione più dilatata nel tempo.
Infine è stato dato alle stampe questo romanzo assurdo, struggente e cinico, romantico e bello dal titolo La mia ragazza su Marte (Bollati Boringhieri, 2024, trad. Paola Del Zoppo).
Una delizia “terrificante”, un young adult book con inserimenti alla Alberto Angela, ma che richiama anche alcune letture della Tōrāq ebraica. Anche se molto distanti, per esagerare, col libro Tasmania di Paolo Giordano, almeno per chi scrive, non tanto nella prima parte del libro della Willis, più ironico e frizzante, ma nella parte centrale, quando Amber, la fidanzata di Kevin, è già concorrente del Reality show che sceglierà quale coppia di ragazzo e ragazza andrà su Marte tra i ventiquattro candidati.
Tra le riflessioni, la gelosia, la preoccupazione sul gesto estremo della sua ormai ex fidanzata, troviamo pagine preoccupate, ansiose sul nostro immediato futuro, che il nostro Paolo Giordano, invece, rende in un modo di pensare più maturo e riflessivo, ma paradossalmente meno ansiogeno dei personaggi della Willis.
Sì, perché se l’inizio di La mia ragazza su Marte ci fa sorridere: parla di due ragazzi che vivono nel mondo più naturale possibile per l’ecosistema della Terra e hanno molte fisime ecologiste. Nel mezzo la firma messa da Amber su un contratto di quasi duecento pagine che lei non ha letto, perché non crede di essere davvero una concorrente adatta per un Reality che propone ai concorrenti di andare su Marte.
I due sono assidui consumatori di cannabis, che si mantengono in questa casa a Vancouver facendo gli spacciatori. Kevin che ha anche scritto delle sceneggiature, ma il suo contatto sul mondo del cinema si riduce nel fare comparse, fino al giorno in cui Amber è chiamata dalla produzione per partecipare al Reality show seguito da milioni di telespettatori già dalla prima puntata.
Amber è la tipica ragazza che non sta mai ferma, stufa di stare in una casa umida perché l’atmosfera fa crescere le piantine di marijuana. Sempre “fatta”, avendo come amici solo Marcus, che come lei ha chiuso con la sua famiglia metodista che seguiva la religione con grande trasporto. Mentre Kevin si è dimenticato della madre rimasta sola, che non sta bene e consuma un sacco di antidolorifici, una donna che lo ha tirato su da sola, tanto che il ragazzo non ha mai conosciuto il padre. Kevin si ricorda la sua adolescenza scandita dalla quantità di DVD presi a noleggio per vederli con la madre ogni sabato e domenica, mangiando schifezze o al massimo ordinando una pizza. Ora si vergogna ricordando i giorni di malattia che prendeva la madre, mai al lavoro, sempre distesa su un letto, con il ragazzo che faceva le pulizie in casa. Una donna che è morta sola per eccessivo uso di medicinali.
Ora Kevin segue la sua ragazza sul televisore. Lei guarda con grande trasporto Adam, il concorrente che viene da Israele, ma nel frattempo divide la stanza con Pichu, una ragazza straordinaria e altruista, che Amber adora perché non ha mai avuto amiche a causa della religione dei suoi. In fondo però Amber ama solo sé stessa e si sforza di amare Kevin, che è stato modellato da lei a suo uso e consumo facendogli credere tutto quello che le sta a cuore.
Compreso il viaggio su Marte. Amber piace anche a Nick, il regista tuttofare di MarsNow, il reality show a cui partecipa. Piace anche al miliardario della Silicon Valley, che ha organizzato questo viaggio su Marte, solo andata.
Il miliardario è Geoff Task, ma la scrittrice inserisce nel libro anche i nomi di persone reali.
Mentre Amber supera agevolmente il voto da casa, puntata dopo puntata, per andare su Marte, Kevin si sente tradito da lei e comincia a frequentare Bronwyn, una ragazza che gli permette di capire quanto veniva manovrato da Amber.
Ma l’uso continuo di cannabis lo rende smemorato, con l’aggiunta di tutte le luci al LED per le piante. Arriva una bolletta astronomica, c’è l’affitto da pagare e la carta di credito mai carica. Se tuttavia Kevin può vivere in questo modo ora che non sta più lavorando, è perché Amber destina quasi tutti i soldi guadagnati grazie al reality sul loro conto corrente cointestato.
E poi sono settimane che il ragazzo non esce di casa, non sa quello che succede nel mondo e ogni tentativo di Bronwyn di proporre una passeggiata finisce con un diniego. Lui fuma e aspetta la puntata del reality show, anche se gli fa piacere che la ragazza resti a dormire da lui.
La parte finale del romanzo è dolorosa e piena di consapevolezze. Ormai nessuno potrà tornare indietro per rimediare. Amber se andrà su Marte, non tornerà più, eppure è legata a Kevin come mai prima. L’ex ragazzo non ha fatto nulla per salvare la madre, che è morta così come era vissuta: pigra, piena di dolori, depressa. Sembra che Deborah Willis voglia dire che tutte le azioni sono diventate irreversibili.
Romanzo pieno di contraddizioni volute, a tratti di grande bellezza, a volte un po’ vacuo, ma solo perché il nocciolo della questione è pesantissimo: come farà il pianeta Terra a sopravvivere, con il sovraffollamento causato da miliardi di persone, mentre i miliardari fanno sempre più tentativi per rendere le galassie abitabili?
Deborah Willis è pronta a diventare una nuova Margaret Atwood, anzi, forse anche più brava.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La mia ragazza su Marte
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