La profezia delle inseparabili di Michelle Zink

"Piove a catinelle, una cortina di fili argentei che colpiscono il suolo duro, quasi invernale; eppure rimango in piedi, immobile, accanto alla bara".

L’eterno scontro tra il Bene e il Male si incarna nel conflitto tra due sorelle, eredi inconsapevoli di un’antica maledizione. Accade nella Profezia delle inseparabili, il primo volume di una trilogia gotica firmata dalla scrittrice americana Michelle Zink, che si dichiara appassionata di antiche leggende.

La storia si svolge nell’autunno del 1890, a New York, quando Lia Milthorpe e la sorella gemella Alice rimangono orfane dopo la morte improvvisa del padre. Al dolore di Lia si aggiunge la preoccupazione per uno strano tatuaggio comparso sul suo polso, un serpente che si mangia la coda, di cui non riesce a comprendere il significato. Comincia così a indagare con l’aiuto di James, il suo fidanzato, che scopre tra i volumi appartenuti al padre di Lia un vecchio libro tra le cui pagine sembra nascondersi un indizio: il misterioso tatuaggio è in realtà il marchio di un’antica profezia, una maledizione ereditata dalle sorelle Milthorpe e destinata a cambiare il corso della loro vita. E non solo. Secondo la leggenda, una delle gemelle è il simbolo del Bene e dovrà proteggere il mondo dalla distruzione, l’altra è l’incarnazione del Male e sarà colei che chiamerà il diavolo sulla Terra. Lia rifiuta ostinatamente di accettare la verità, ma una serie di eventi inspiegabili la costringeranno ad arrendersi: lei e Alice sono nemiche. Ma chi delle due rappresenta il Bene? La risposta più ovvia sarà messa in discussione e il finale lascerà il lettore in sospeso, invitandolo ad attendere il sequel per scoprire la verità.

L’ambientazione nel passato e l’atmosfera gotica e oscura sono forse gli aspetti più originali del libro: la Zink è brava a pescare nel repertorio del romanzo gotico, di cui non esita a sfruttare gli elementi classici (incursioni nell’inconscio, libri misteriosi, marchi a fuoco). I personaggi sono delineati con pochi ma efficaci dettagli, anche se Alice, la sorella apparentemente “cattiva”, è un personaggio intrigante che purtroppo occupa un posto marginale rispetto alla voce narrante, Lia, di cui conosciamo i sogni e i pensieri. Peccato per la prevedibilità di alcune svolte e per la storia d’amore, che appare scialba e poco coinvolgente.

Il pubblico naturale del romanzo è quello adolescente, che può trovare nella trilogia della Zink un’originale rivisitazione delle storie di angeli e di demoni, anche se non siamo di fronte a una storia in grado di suscitare reazioni entusiastiche.