La ragazza del Pantheon di Vittorio Roidi

La ragazza del titolo del nuovo romanzo del giornalista romano Vittorio Roidi è un’archeologa, giovane e piena di entusiasmo: sta lavorando ad una tesi di laurea che ha per oggetto la ricerca di un obelisco egiziano, quello

“portato a Tebe per ordine della regina Hatshepsut, la dona che aveva regnato sull’Egitto durante la dinastia dei Thutmosis, uno dei personaggi femminili più straordinari dell’antichità”.

Questo manufatto straordinario, sarebbe stato portato a Roma ma, al contrario degli altri dodici, tutti famosissimi ed eretti al centro delle principali piazze della città, giacerebbe sotto terra nel centro storico, ancora nascosto sotto alcuni degli edifici più importanti della vita pubblica della Capitale, presumibilmente tra Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica, lo stadio di Domiziano, ora piazza Navona, piazza Sant’Apollinare e la chiesa di Sant’Agostino.

“La ragazza del Pantheon” comincia con un inspiegabile delitto avvenuto durante una manifestazione pacifica di studenti nel pressi del Liceo Visconti: un ragazzo viene colpito da una fucilata proprio vicino all’obelisco che si eleva sopra un piccolo elefante nella Piazza della Minerva: chi ha sparato e perché? A queste domande tenta di rispondere il commissario Saverio Pioli che dirige il commissariato di Piazza del Collegio Romano, a due passi dal misterioso delitto.
Per terra, vicino al corpo del ragazzo sardo ucciso, viene trovata una spilla souvenir, uno scarabeo verde che rimanda all’antico Egitto e alle sue divinità… Le foto ingrandite della scena del crimine mostrano proprio la vicina del diciottenne Giuseppe Deriu, la archeologa Sara Malan, la protagonista del romanzo.
Come in tutti i polizieschi ci sono molti personaggi, molte storie che si intrecciano: una comunità di donne egiziane, fanatiche di un’antica religione, quella della divinizzata faraona Hatshepsut, si muovono misteriose in una desolata periferia romana, determinate ad uccidere la profanatrice Sara; un emerito studioso, l’anziano professor Beltrame, dall’atteggiamento ambiguo, ha un appartamento all’interno del museo archeologico che sorge nel ex collegio Massimo di piazza dei Cinquecento; nel convento di Sant’Apollinare le suore ospitano un dedalo di sotterranei di cui non sanno neppure la direzione; e ancora, i misteriosi sotterranei di San’Agostino racchiudono segreti insondabili.
Ma ai misteri dell’antichità Vittorio Roidi mescola sapientemente anche l’attualità: a Roma i servizi segreti americani hanno una potentissima base logistica da cui vedono spiano e registrano ogni movimento in città, proprio nei pressi delle sedi delle nostre più alte istituzioni. Il detective romano incaricato delle indagini è il contrario dei poliziotti intrepidi e fascinosi: è un tranquillo vedovo che vive con la figlia Giulia, studentessa al liceo artistico, dalla schiena dolorante, dalla vita stancante, ma spinto da una grande professionalità e un senso profondo della fedeltà al servizio. Un ottimo poliziotto, insomma, che si spenderà fino allo stremo per scoprire i delitti che si susseguono, sempre più efferati, misteriosi ed ingarbugliati.

Un bel romanzo su Roma, “La ragazza del Pantheon”, in cui si intrecciano un grande amore per la città, che Vittorio Roidi conosce molto bene e che descrive in molti dei suoi quartieri con grande accuratezza e talvolta ironia, vista per come si presenta oggi: piena fino all’eccesso di turisti, abitata da ogni genere di comunità, slabbrata, piena di giornali scandalistici, di problemi irrisolti, con una vita sotterranea ancora tutta da scoprire. Romanzo originale, una guida di Roma inedita, consigliato non solo dunque agli appassionati giallisti, ma anche ai romani che credono di conoscere bene la loro città e ne scopriranno molti luoghi sconosciuti, molti dettagli inediti, guidati da un giornalista esperto.