La scimmia e la tigre
- Autore: Robert van Gulik
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: O Barra O Edizioni
- Anno di pubblicazione: 2015
“Sono nato sotto il segno della Tigre” (Pag. 105)
Il Libro dei Mutamenti o il Classico dei Mutamenti (Yijing 易经) o Mutamenti dei Zhou (Zhouyi 周易) è alla base della cultura cinese. La studiosa sinologa Anne Cheng lo definisce:
“Unico nel suo genere, senza equivalenti in altre culture, è un libro di vita quanto di conoscenza, che contiene tutta la visione specificatamente cinese dei moti dell’universo e del loro rapporto con l’esistenza umana”
Anne Cheng, Storia del pensiero cinese Volume primo Dalle origini allo studio del Mistero, Einaudi, Torino, 2000
Robert Van Gulik conosce bene il valore del Libro dei Mutamenti. Diplomatico olandese, arriva in estremo oriente all’età di ventiquattro anni, lavorando in Cina, Malesia e Giappone. Quando morì, nel 1967, era ambasciatore dell’Olanda in Giappone. Studioso ed esperto dell’arte, della letteratura, della storia cinese, è conosciuto per aver rivalutato e diffuso il giallo in costume, ambientato dell’antica Cina. Ne “La scimmia e la tigre” (O barra O, 2015) ripropone il magistrato Dee Jen-djieh. Sono due racconti, collegati da altrettanti segni dello zodiaco cinese, i quali gli consegnano la chiave di lettura dei due casi complicati.
Nel primo racconto, una scimmia gli consente di scoprire un cadavere.
Nel secondo affronta una banda di briganti che assedia una casa padronale, coperti con pelle di tigre.
Il magistrato Dee li affronta con determinazione e furbizia. È un investigatore deduttivo, ordinato, meticoloso. Conosce la natura umana e la cultura asiatica.
Si serve di esami necroscopici, della profonda conoscenza della medicina cinese, dell’attenta osservazione dei luoghi del delitto e dei corpi.
Inoltre possiede una forte concentrazione razionale:
“Non mi piacciono le coincidenze …” (Pag. 50)
L’intelligenza deduttiva gli consente di affrontare perfino gli aspetti, apparentemente, sovrannaturali e irrazionali, come la visione dei fantasmi. Tutto ha una spiegazione:
“La verità ha sempre importanza” (Pag. 132)
Si confronta in ogni racconto con una donna vivace e determinante. Entrambe, forse assomigliano ai segni specificati dello zodiaco, saranno determinati a riportare la soluzione nell’alveo della logica, nonostante siano considerate ironicamente:
“Un capitale inutilizzabile …” (Pag. 52)
dal fratello di una di essa, solo perché preferisce divertirsi con i ragazzi che gli piacciono anziché prostituirsi.
Il primo libro di Robert Van Gulik è la traduzione di un testo cinese anonimo, I celebri casi del giudice Dee in cui appare per la prima volta il magistrato. I seguenti testi, con lo stesso protagonista, sono invece scritti dall’autore olandese seguendo uno studio storico del magistrato, realmente vissuto dal 630 al 700 durante la dinastia Tang.
Nello zodiaco, la tigre e la scimmia, sono contrapposti e individuati unicamente dal disegno.
Il proprietario del maniero, nel quale sono assediati, conferma la sventura:
“… l’avevo visto sull’almanacco … Quando la nona costellazione attraversa il segno della Tigre significa disastrose calamità. … Significa sventura e violenza. Morte violenta”(Pag. 99)
Realizzando queste parole il magistrato riconosce nello zodiaco la parte razionale. In opposto, un razionale colto uomo occidentale rimarrebbe sconvolto:
“L’almanacco veniva compilato ogni anno … dopo un attento studio del Libro dei Mutamenti ... non certo da prendere alla leggera, in quanto erano il frutto della saggezza degli Antichi”(Pag. 117)
e la saggezza del magistrato si trova nella sua intelligenza capace di scoprire i colpevoli.
I due racconti sono di veloce lettura e, mantenendo nella centralità il magistrato Dee, ci descrive gli aspetti classici della vita cinese.
Le potenti società segrete e i riti per entrarci, come il taglio della punta del mignolo:
“… sono organizzate in vere e proprie bande o confraternite segrete”(Pag. 19)
Altri aspetti curiosi potrebbero essere utilizzati, per il bene di tutti, anche nel nostro mondo attuale:
“Il nostro governo considera fatto grave il vagabondaggio perché può portare a furti e altre gravi molestie della quiete pubblica”(Pag. 66)
La scimmia e la tigre: I casi del giudice Dee
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