La scuola della carne
- Autore: Yukio Mishima
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2013
La scuola della carne è un testo che Yukio Mishima scrisse nel 1963, ancora inedito in Italia fino alla sua pubblicazione da parte della Feltrinelli a novembre 2013. Il romanzo riprende fedelmente lo stile tipico di uno dei più importanti autori giapponesi, morto suicida nel 1970, durante uno spettacolo orchestrato ad arte che lo ha visto offrirsi ad una morte prematura dettata da una volontà di vittoria e mai di sconfitta. Non un gesto figlio dell’incapacità di vivere ma il suo esatto contrario, come dimostrazione di scelta dignitosa e assolutamente cercata.
La scuola della carne, al di là di un titolo fortemente evocativo, narra la storia di una donna quarantenne di nome Taeko che non solo è una signora molto ricca, uno degli ultimi rappresentanti di quella classe aristocratica che lentamente sta scomparendo, ma è anche proprietaria di un atelier di moda e non bada a farsi passare qualsiasi sfizio che abbia a che fare tanto col denaro quanto con il sesso. Insieme a due amiche ricche e annoiate come lei, cerca in continuazione brividi esistenziali che scombussolino la sua esistenza fin troppo pacata e triste dopo la fine del suo matrimonio, passando da un uomo ad un altro, sfrenandosi in incontri sessuali di ogni genere, con l’intenzione severa di non legarsi mai a nessuno, per non perdere il divertimento.
Fino a quando non incontra Senkichi, un giovane ventenne che in cambio di parecchi soldi le lascia scoprire il suo mondo fatto di omosessualità, prostituzione e incontri perversi attraverso locali gay, bettole e personaggi di ogni tipo con i quali i due intrecciano dubbi scambi sessuali ed esistenziali. Taeko è fortemente attratta da lui che rappresenta per lei quella ventata di aria fresca di cui sente di avere tremendamente bisogno. Il mondo di Senkichi è fonte di novità, di immoralità, racchiude in sé tutti i tabù che una donna come lei, ormai quarantenne, vuole a tutti i costi provare, cogliendo così l’illusione di riavere i suoi diciott’anni. Ma Taeko farà l’errore più grande senza volerlo: s’innamorerà di quel giovane che per lei non prova assolutamente nulla e ne rimarrà ferita quando scoprirà ciò che lui le ha astutamente nascosto.
Anche se il titolo di questo romanzo può trarre in inganno è inutile aspettarsi dalla scrittura di Mishima la descrizione di scene di sesso esplicite perché il suo modo di raccontare questa relazione è velato e soffuso. Un modo intrigante, che suggerisce i modi e i tempi degli incontri fisici senza mai cadere nell’esplicito o nel volgare. Al contrario, invece, è possibile cogliere una velata comicità che attraversa alcune pagine nel perfetto stile dello scrittore giapponese che non smette mai di far riflettere sui problemi del suo paese e sugli atteggiamenti morali ed immorali del suo popolo. Infatti in Giappone non sono le persone ad essere considerate immorali per la loro omosessualità, ma sono i loro atti ad essere condannati e questa concezione è palesemente presente all’interno di tutto il romanzo, scontrandosi spesso con l’ideologia occidentale.
Mishima si dimostra un profondo conoscitore dell’universo femminile e soprattutto della sua psicologia. Non tralascia alcun dettaglio, presentandoci un romanzo in cui l’eleganza e la raffinatezza si sposano alla perfezione attraverso la sua penna e si adattano perfettamente non solo al corpo della storia, intrigante e irriverente ma anche a quello dei protagonisti, le cui vite sono sospese all’interno di una giostra fatta di sesso e soldi, di potere e determinazione, di innamoramento e delusione. Il romanzo, apparentemente innocuo, con l’andare avanti della lettura si trasformerà in un giallo attento e subdolo, talmente intricato da serbare soltanto nelle ultime pagine un finale che nessuno potrebbe immaginare.
La scuola della carne
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