La stagione dei matrimoni
- Autore: Katie Fforde
- Genere: Romanzi d’amore
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2009
Ah, il matrimonio, irresistibile calamita per le lettrici di ogni età! Ormai risulta impossibile stilare una lista dei romanzi pubblicati nel mondo che comprendano fra i loro argomenti di base lunghe conversazioni su tulle e taffetà, discussioni intavolate sulla grandezza ottimale delle bomboniere e nottate passate a scervellarsi sulla disposizione dei tavoli per la cena. Le nozze agiscono sulle lettrici, anche sulle più ciniche, nello stesso modo in cui un fiore dagli splendidi e delicati colori agisce sulle api, e la sottoscritta non ne è certo immune. Purtroppo, però, proprio tutto questo proliferare di romanzi a tema nuziale rende piuttosto difficile individuare fra di essi quelli che possono dirsi veramente validi. Il più delle volte bastano una nuvola di pizzo bianco e una cascata di petali rosa in copertina per confezionare un romanzo in cui “matrimoniale” fa rima con “banale”.
Dispiace dirlo, ma questo libro, purtroppo, non fa eccezione.
La storia è di quelle sentite e risentite, piuttosto piatta, e manca di mordente. Peccato, perché in effetti la scrittura è garbata, non insiste più di tanto sul sesso malgrado questa sia la moda corrente per quanto riguarda i romanzi rosa (senza stare a scomodare le varie sfumature) e mostra venature di sottile ironia. Può darsi che la mia scelta di leggerlo di seguito all’ultimo romanzo di Sophie Kinsella sia stata particolarmente infelice: a confronto con i surreali fuochi d’artificio di “Fermate gli sposi”, l’umorismo tipicamente inglese della Fforde sbiadisce. O forse, la delicatezza usata dall’autrice è davvero eccessiva: un’attrice hollywoodiana che si rivela talmente semplice e ragionevole da non tirare fuori capricci da diva neppure in occasione del proprio matrimonio sarebbe paradisiaca nella vita reale, ma in un romanzo d’evasione risulta alquanto noiosa. Organizzare due matrimoni per lo stesso giorno a tempo di record e senza un imprevisto che non venga risolto in dieci minuti è fantastico ed esaltante da vivere, un po’ meno da leggere. La vicenda scorre via senza picchi e senza eccessivo batticuore.
Anche la caratterizzazione psicologica dei personaggi non presenta grande originalità, con donne scottate da storie sbagliate più o meno recenti che continuano a influenzarle, e uomini piuttosto impacciati nel far loro capire che “loro sono diversi”:
- Sarah, la perfetta wedding planner ancora bloccata da un fidanzato di anni prima, e Hugo, il fotografo piacione ma serio;
- Elsa, che crea vestiti straordinari, e Laurence, così preso dal proprio lavoro;
- Bron, la parrucchiera con la passione per la creazione di dolci, invischiata in un rapporto arrivato alla frutta, e James, il timido giardiniere.
- La sposa famosa, Carrie, e la sposa bambina, Lily, la sorella di Sarah.
L’azione parte, si intreccia e si conclude come tutti si aspettano. Ci sono, a onor del vero, un paio di scene che si distinguono e si staccano dal resto della trama: la donna che arriva a casa, piena di sensi di colpa, con l’intenzione di lasciare il convivente, e lo trova a letto con un’altra, e la descrizione di un addio al nubilato nel quale le tre protagoniste si muovono come perfetti pesci fuor d’acqua. Ma, a parte questi due momenti abbastanza simpatici, si ha l’impressione di trovarsi su un’autostrada sgombra, senza curve e senza sorprese. Se volete passare un pomeriggio libero da pensieri e odorante di the e di tuberose, potete certamente provare a rilassarvi con questo libro: ma non aspettatevi troppo.
La stagione dei matrimoni
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