La vedova di Pierre Rey

Avidità: c’è lei al centro de La vedova di Pierre Rey, romanzo apparso in Italia per Mondadori nel 1981.

Peggy Satrapulos, meglio nota come “la vedova”, è ricca e bella. Oltre a questo? È avida, calcolatrice, arrivista. La donna perfetta — o perlomeno così ama definirsi.
Sta per sposarsi per la terza volta, e manca poco, davvero poco, al fatidico sì.

Poi ecco la notizia che muterà di nuovo lo scenario: se rimarrà single erediterà una vera e propria fortuna.
Nella vita però non contano solo i soldi, ci vuole l’amore. Non per lei, perché fuggirà alla chetichella da quella che ormai vedeva come una trappola.
Da lì in poi una serie di eventi porteranno la nostra in situazioni pericolose e paradossali. E forse la faranno rinsavire. Forse.

Pierre Rey ci narra una storia all’apparenza assurda, ma che in realtà risulterà fin troppo reale. E se pensiamo che è vecchia di decenni e rispecchia così bene la nostra società, possiamo intuire quanto avesse visto lontano quest’autore.
Una storia ipnotica, leggera ma non banale; parole che entreranno con facilità in noi grazie a personaggi sapientemente delineati e dialoghi puntuali.

La vedova è un libro dedicato a chi ama i romanzi, ma anche a chi vuole approfondire la psicologia umana, disposta a vendersi per quello spicchio di felicità dorata che sembra un traguardo a pochi passi. Un traguardo che, una volta raggiunto, potrebbe perfino non piacerci più.