La via del ritorno
- Autore: Erich Maria Remarque
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
La via del ritorno (Neri Pozza, 2014, trad. Chiara Ujka) rappresenta il secondo romanzo della trilogia di Remarque dedicata al dramma umano della Grande Guerra. Ciò che emerge è ancora una volta la denuncia implacabile contro le politiche guerrafondaie e lo spirito antimilitarista che già avevano fatto da sfondo al primo grande romanzo Niente di nuovo sul fronte occidentale.
La vicenda è narrata in prima persona da Ernst, un giovane dall’animo sensibilissimo, in marcia verso caso insieme a un manipolo di reduci, trentadue in tutto dei cinquecento originari sopravvissuti al massacro delle trincee sul fronte austro-tedesco.
Giunti infine al loro paese natale, l’entusiasmo che li aveva animati all’indomani dell’armistizio comincia a scemare a poco a poco; i giovani realizzano di essere nuovamente chiamati a un’altra guerra, ben più dura e infima della prima, dove il fuoco nemico non è quello degli alleati, ma l’inesorabile ipocrisia della società tedesca che, dietro la spinta di un falso eroismo romantico, li aveva condotti a un inutile sacrificio umano nei campi di battaglia. Ad accoglierli non sarà la riconoscenza e l’onore che sarebbe spettato loro, ma la miseria di una Germania devastata dalla crisi economica e finanziaria, la mancanza di lavoro, l’indifferenza di coloro che avevano assistito alla guerra solo da lontano e il sostanziale vuoto degli ideali con cui toccherà confrontarsi nel grigiore del quotidiano.
Sopraggiungono, a poco a poco, lo sconforto e la rassegnazione per la perdita di una giovinezza strappata con la violenza e ormai perduta per sempre insieme al candore e all’innocenza della verde età. Il soldato si sente “straniero in patria” e, nell’incapacità di ritornare alla situazione ante-guerra, si trova a rimpiangere persino i terribili anni della trincea, quando vi erano solo la vita e la morte con cui confrontarsi e tutto era animato da un preciso e imperante scopo: la sopravvivenza.
Adesso, unico punto di riferimento per Ernst e per gli altri superstiti, è lo spirito del cameratismo che li unisce gli uni agli altri e a cui si aggrappano disperatamente alla ricerca di un sentimento umano che possa ridare loro la speranza nella vita.
Nel titolo stesso si coglie la grande metafora che attraversa l’intera trama del romanzo: il ritorno alla vita dei soldati dopo la devastazione fisica e morale della guerra che trascende a una visione più ampia in grado di abbracciare il dramma dell’uomo adulto che, ormai cresciuto, ha smarrito per sempre quello sguardo disincantato e gioioso della sua giovinezza e inizia a interrogarsi malinconicamente sul senso della sua esistenza.
La via del ritorno è un capolavoro letterario, narrato attraverso uno stile pulito e incisivo, capace di coniugare il crudo realismo descrittivo con la delicatezza poetica che contraddistingue questo virtuoso scrittore.
La via del ritorno
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