La vita dentro. Racconti haitiani
- Autore: Edwidge Danticat
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: SEM
- Anno di pubblicazione: 2020
“La vita è adesso
Nel vecchio albergo della terra
E ognuno in una stanza
E in una storia”
Questa famosa strofa di Claudio Baglioni, che paragona la vita a un vecchio albergo fatto di stanze che contengono ognuna una storia, è la sintesi perfetta e calzante per struttura, intensità e sfaccettature narrative che ritroviamo nella raccolta di racconti haitiani di Edwidge Danticat La vita dentro edito da SEM Editore (2020).
Non è la prima volta che SEM Editore, con coraggio e con buon riscontro di lettori, propone le punte di diamante della letteratura contemporanea statunitense. Edwidge Danticat è, infatti, tra le più prestigiose d’oltre Atlantico per la sua ventennale carriera di “raccontatrice di storie” in “racconti brevi” capaci di quella “puntura dolorosa e attenta” verso gli stati dell’animo e della vita.
È il caso degli otto racconti di cui è composta la raccolta rivolta alla “vita” che si nasconde “dentro” di noi.
Proposti con garbo, alla stregua di "quadri finiti" che sanno di teatro vissuto, dalla prosa semplice e puntuale (aiutata anche dalla traduzione puntuale di Velia Febrari), efficace e immediata nel perimetrare i sentire e i sentimenti, si rivelano intensi e forti e, senza nessun imperativo ostentato di soluzione o giudizio sul raccontato, ma con naturalezza, coraggio, accettazione, cercano di individuare e far ritrovare sentieri smarriti, nascosti, inaspettati e destinati al cammino di ciascuno.
Grandi storie che sono piccoli romanzi, tale e tanta è la forza che emanano nel leggerli. Vitale e viva, che travolgere e avvolge chi li legge.
Protagoniste "otto donne" haitiane limpide nelle loro identità, nel loro vivere amore o dolore, perdita o accettazione di condizioni imposte. Donne consapevoli di non essere solo “donne”, ma anche “esuli” e per questo “emarginate due volte”, con radici profondamente piantate nella povertà di un’isola (Haiti) che hanno trovato forza e caparbietà per un riscatto nella terra delle libertà e delle possibilità (USA) per essere persone nuove, ma non diverse.
Elsie fa la badante e ha un marito che le chiede solo e sempre soldi; Melisande innamorata dell’amore e vittima della malattia guadagnata nella promessa di avere quello eterno e vero; Anika che dell’amore oramai conosce solo il dolore proprio e altrui derivato dal terremoto di Haiti; Nadia mai accettata (forse) da un padre che (forse) ha sempre amato e voluto amare; Carole vittima di una famiglia troppo presa dalle proprie origini per vedere e capire ciò che li capita attorno; Kimberly e Callie amiche perse e ritrovate; Darline alla ricerca di un nuovo “approdo” fino a diventarlo per Arnold, in punto di morte.
Nel leggere la storia di ognuna, che appare separata singola e sola, si percepisce pagina dopo pagina il sempre più netto e innegabile contenersi l’una nell’altra.
Come speculari specchi dell’animo in un riflesso continuo e che non ha fine se non quello della visione del totale, il vissuto del tutto si palesa in ogni piega nascosta dell’anima. Il riflesso non è più distruttibile, ma vero e reale. È lì, senza vergogna o timore. Non fa più paura essere giudicati fraintesi o emarginati come reietti della vita e nell’anima.
Nelle loro storie, il loro vivere incerto diventa palese e universale, senza declinazione di genere. Le porte si spalancano a tutte le declinazioni di comprensione, coraggio e apertura verso la vita che da dentro si espande ora qui e adesso: con convinzione anche se ci sarà sconfitta.
Non nel ripiego e/o nell’accettazione sta il conto che si propone di saldare la vita. Chiede di viverla senza negare o nascondere, senza subire o farsi prosciugare da qualsiasi forma di “inferiorità” imposta o impostaci poiché:
“Il tempo può dilatarsi all’infinito, il vento e l’aria possono prosciugarti l’animo costringendoti a vedere quel che non esiste”.
E allora le sole parole che potremmo pronunciare saranno:
“Pou sa n pa wé yo”
“Per coloro che non vediamo.
Per coloro che non sono qui”.
Che non siamo noi, ma che sono in noi e così, allora sì, viva davvero la vita!
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La vita dentro. Racconti haitiani
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