La vita segreta di mia zia di Mavis Cheek

La zia del titolo è in realtà una zia che non c’è, un’ultraottantenne signora che esiste ma che funge inconsapevolmente da improbabile paravento di una quasi altrettanto improbabile infedele.

E tutta la storia ci porta ad una prima considerazione di massima e cioè che Cupido può colpire a qualsiasi età, anche quando la menopausa è ormai imminente, i figli grandi, i nipoti adorabili e il marito benestante e premuroso e che la passione non riconosce come sovrani anagrafe, morale e stato civile.

Ed il motivo è sempre lo stesso, da secoli: due occhi nuovi che cominciano a scrutarti, il cuore che inaspettatamente ricomincia a pulsare in petto come fosse impazzito, il calore che si diffonde ovunque rendendo il corpo ricettivo, il cuore offuscato e la mente lucidissima.
Perché ci vuole un corpo ricettivo per rendersi conto che il sesso può essere travolgente anche a cinquant’anni e ci vuole una mente lucidissima per portare avanti una doppia vita, che consenta di dedicarsi all’amante il mattino e al marito la sera, per districarsi tra orari, coincidenze e bugie senza mai farsi scoprire, prevedendo ogni mossa, calcolando tutto al centesimo di secondo o addirittura in anticipo, prendendo l’altro in contropiede come un abilissimo stratega.

Ma ci vuole soprattutto un cuore offuscato per non rendersi realmente conto di quanto può essere sbagliato e immorale tutto ciò e distruttivo, per se stessi e per gli altri.

Tema principale, quindi, è la storia di un tradimento ma c’è anche altro: saghe familiari, dissapori mai sopiti, invidie e gelosie.
Dilys, la protagonista, scopre che anche le vecchie zie hanno i loro segreti, che la falsità è già scritta nel nostro codice genetico, che anche se siamo pronti a giurare e stragiurare che a noi non potrebbe mai accadere, siamo tutti potenziali abili mentitori quando in ballo c’è un’accattivante, irregolare, adrenalinica storia di passione.

Una piacevole scoperta estiva, un libro leggero che scorre via veloce; titolo originale: “The sexual life of my aunt”.

L’autrice di questa recensione è una scrittrice emergente: clicca sul suo nome per conoscerla meglio!