Lava di Patrizio Nissirio

Amiamo i gialli e i noir non solo per diporto, ma anche per bilanciare la nostra moralità in un contesto illegale. Patrizio Nissirio si sarà di certochiesto il motivo della sua narrazione, e poi il finale, o forse come mettere in modo giusto i pezzi del puzzle del suo libro dal titolo Lava (Arkadia Editore, 2024).

Siamo a Venezia, ai giorni nostri. Il commissario Di Giannantonio, a cinquanta anni, ha trovato un certo equilibrio nella città lagunare, riesce a sopportare persino i troppi turisti; i colleghi di polizia sono tutti presi dal lavoro ed educati e lui sta frequentando Maria, una bella donna che vorrebbe avere maggiore stabilità nella coppia, ma si accontenta. Un giorno di inizio primavera il commissario riceve una lettera da uno studio notarile di Torre del Greco; ci sono dei lasciti da parte del defunto Sorrentino e per sapere cosa c’è come eredità conviene che venga in studio.
Il commissario si sente preso in giro. Non conosce nessuno con quel nome e non ha parenti nella zona campana. Poi non vuole lasciare Maria, ma sono più forti la curiosità, il mistero e forse lo sbaglio, scoprire di avere delle amnesie. La decisione di partire è presa. Sul treno si accorge che dopo Roma non ci sono più comportamenti condivisi ma rumore, gente che mette il cellulare in vivavoce per far sapere a tutti i fatti privati. Torre del Greco e poi Sant’Anna e il Vesuvio. Nonostante i comportamenti maleducati, la zona resta bellissima.
Nel frattempo tutti sanno che c’è un commissario da Venezia; quella è anche la zona dove sono sparite due bambine e non si è mai trovato chi le ha rapite o uccise o le tiene da qualche parte per pura cattiveria. Tutto si complica, al punto che il commissario chiede aiuto alla collega Nina Dashwood, che sarà determinante. Nel frattempo Concetta e Mariagrazia, che lavorano nel ristorante in cui il commissario va sempre, chiedono di collaborare al caso che diventa sempre più complicato, ma a chi scrive piace non dire niente, perché un noir dove sai la dinamica dei fatti o il finale è un libro a metà.
Ma pur non scrivendo del plot principale, l’agente Dashwood si accorge che le due donne che aiutano perché conoscono la zona a menadito e sanno dell’arrivo di criminali dall’Est, soprattutto Concetta, sono sempre piene di lividi. Loro dicono di essere maldestre, di cadere mentre fanno le cameriere, ma in realtà sono costantemente picchiate dai rispettivi mariti. L’agente Dashwood risolverà la questione una sera mentre i due mariti chiudono il ristorante. Diciamo che li metterà in difficoltà, perché conosce il karatè.
Patrizio Nissirio ha scritto un bellissimo giallo noir, mettendo tanti fatti nel piatto, ma soprattutto cercando di dare una dignità a dei posti bellissimi, col Vesuvio che continua a eruttare lava.