Le altre Gladio. La lotta segreta anticomunista in Italia. 1943-1991
- Autore: Giacomo Pacini
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2014
Nel saggio Le altre Gladio. La lotta segreta anticomunista in Italia. 1943-1991 (Einaudi, 2014), lo storico Giacomo Pacini tenta di ricostruire, analizzando i documenti storici degli archivi pubblici e privati, le strutture segrete anticomuniste, fra le quali Gladio e le loro radici ideologiche, che furono operative in Italia fin dall’immediato dopoguerra.
Il libro riporta la storia legale e non legale della lotta anticomunista in Italia, senza mai andare oltre nelle valutazioni e nelle deduzioni che, come scrive l’autore, in tutti questi anni la stampa ha avuto già modo ampiamente di giudicare.
La nostra conoscenza dell’esistenza delle Gladio avvenne il 18 ottobre del 1990, quando Giulio Andreotti, allora presidente del Consiglio, inviò alla Commissione Stragi una relazione con il titolo Operazione Gladio. Essa rilevava che per quarant’anni in Italia era stata ed era presente in maniera operativa una struttura armata clandestina composta da militari e civili, che avevano il compito di difendere il nostro territorio da aggressioni nemiche, con maggior risalto alla lotta anti-comunista. Lo scontro nell’opinione pubblica e in parlamento che si ebbe, lo ricordiamo tutti, con la conseguente richiesta di impeachment contro l’allora presidente della Repubblica Francesco Cossiga, che sosteneva la legittimità delle Gladio.
“Io sono uno di quei ragazzi che oggi hanno il coraggio di dire che il 18 aprile del 1948 facevano parte di una formazione armata… Facevo parte di una formazione di giovani democristiani, armati dall’Arma dei Carabinieri, per difendere le sedi dei partiti nel caso che i comunisti, perdute le elezioni, avessero tentato un colpo di stato. Eravamo armati; tutti avevano convenuto di tacere su questa storia, ma eravamo tutti armati.“
Francesco Cossiga fu allora, ed è rimasto, l’unico democristiano a confessarne l’adesione, nessun altro dirigente del partito ha mai ammesso l’esistenza all’interno della Democrazia Cristiana di un organismo militare. Ma è pur vero che nei diversi decenni le Gladio sono state più di una e sostanzialmente differenti, come la struttura clandestina non collegata ad essa ma alle Forze armate che tra la fine degli anni sessanta e l’inizio degli anni settanta avevano al loro interno la cellula terroristica veneta di Ordine Nuovo, che fu responsabile delle stragi di piazza Fontana e piazza della Loggia. Altre Gladio italiane furono sempre, in quegli anni, responsabili di depistaggi e di disinformazione producendo finte confessioni, messaggi in codice, distruzione di prove e azioni terroristiche, al fine di incitare maggiormente la violenza nella lotta politica.
Le origini di Gladio si ebbero con la fine della guerra nazifascista: alcuni gruppi partigiani di liberazione, finanziati e dipendenti dalla Presidenza del Consiglio, vennero trasformati in strutture segrete per la difesa dell’italianità, soprattutto nelle zone di confine come in Friuli a sostegno di profughi istriani, e in Lombardia con il Movimento avanguardista cattolico italiano, che aveva il compito di tenere sotto controllo il Partito Comunista.
Chi fossero coloro appartenenti alla Gladio fin dalle origini e quale fosse la loro missione sono alcune delle domande alle quali lo storico Pacini vuole dare una risposta. La base giuridica su cui fu creata Gladio resta un nodo mai sciolto, scrive l’autore: a riguardo riporta le varie e controversie posizioni delle numerose inchieste, in particolare quella del magistrato Felice Casson, che avendo condotto numerose indagini sulle deviazioni dei servizi segreti e sul terrorismo, riteneva che l’illegalità della struttura Gladio era evidente, visto che i servizi segreti militari non erano organismi legittimati a stipulare trattati internazionali, né potevano sottoscrivere accordi segreti in nome dello Stato italiano. Gladio era nata, quindi, in palese violazione dell’articolo 80 della nostra Costituzione.
Le altre Gladio è un saggio molto interessante e ricco di una documentazione ancora inedita. È la storia di un sistema clandestino e di un potere occulto gestito negli anni dai nostri alti comandi militari, dalla Nato e dalla Cia, di cui Giacomo Pacini svela gli accordi e l’ideazione della strategia della tensione. Una lunga vicenda storica di grande delicatezza e complessità che ha richiesto impegno e zelo nella ricostruzione storica degli avvenimenti. Un’analisi di grande interesse che fa luce sugli anni di alleanze segrete e trattative eversive all’interno della nostra fragile democrazia.
Giacomo Pacini è ricercatore dell’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Grosseto. Ha pubblicato tra l’altro, nel 2010, il saggio Il cuore occulto del potere – Storia dell’Ufficio Affari riservati del Viminale (1919-1984).
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