Le nuove inchieste del commissario De Vincenzi
- Autore: Augusto De Angelis
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Castelvecchi
- Anno di pubblicazione: 2014
“Margaret traversò Piazza della Scala troppo in fretta, e molti passanti cercarono dietro di lei, per vedere se fosse inseguita. Ma era bella, e subito tornavano con lo sguardo al suo corpicino sottile e agile, stretto nella pelliccia corta”.
È la prima frase del Prologo del primo romanzo della raccolta che contiene Le nuove inchieste del commissario De Vincenzi, nato dalla fantasia di Augusto De Angelis (Roma, 1888 – Bellagio, 1944), La barchetta di cristallo (1936).
Partendo da un soprammobile di pessimo gusto, l’autore congegna una trama che collega e incastra due mondi opposti e diversi. Vi è un nesso tra la morte di un marchese di nobile lignaggio e la morte di un anziano capitano di lungo corso dall’eccentrica vita notturna, al commissario tocca il compito di scoprire quale sia. Nel secondo romanzo della raccolta, Il mistero di Cinecittà (1941), l’azione si svolge a Roma in due soli giorni del novembre 1939.
“Dodici persone si trovavano riunite nella serra d’inverno dell’albergo. Dodici persone visibili di carne muscoli e ossa, che vestivano panni, pensavano, agivano: e una tredicesima invisibile, tanto più presente nella sua essenza incorporea. Sicché ognuna delle altre poteva averla accanto e addosso, muta, inavvertita e implacabile”.
Questa volta nella Capitale dell’Impero Coloniale mussoliniano, De Vincenzi in temporanea trasferta da Milano si trova alle prese con un pericoloso assassino seriale. Location ideale di questa Roma immensa, metafisica e di celluloide, Cinecittà, che deve essere lo specchio fedele del regime fascista. Infatti per chi non lo sapesse il cinema non è un mestiere, è un’arte. Trama, invenzione, trovate, regia, macchina da presa vanno regolate alla perfezione, “ma ognuno di voi deve mettere nella sua parte tutta l’anima, il respiro... il cuore, se ne ha”.
Al commissario De Vincenzi, fedele servitore dello Stato, piace fare bene il suo lavoro nel solo modo che ritiene sia adatto a lui: indagando la natura umana. Con pazienza e seguendo il suo intuito il poliziotto arriva sempre ad acciuffare il colpevole, perché le doti di De Vincenzi sono sensibilità e arguzia.
La Castelvecchi, casa editrice romana, prosegue la pubblicazione delle inchieste del commissario lombardo che indaga nella Milano degli Anni Trenta perfettamente ricostruita. Augusto De Angelis scrittore e giornalista, primo maestro del giallo all’italiana, scrisse nella sua carriera una ventina di romanzi pubblicati tra il 1930 e il 1943, la maggior parte di questi incentrati sulla figura del commissario milanese. L’autore venne colpito dalla censura fascista intenzionata a far scomparire qualsiasi riferimento al crimine in letteratura. Accusato di attività antifascista e arrestato per avere scritto alcuni articoli sulla Gazzetta del Popolo, venne liberato nel 1944. Ritiratosi a vivere a Bellagio sul lago di Como, in seguito a un incontro con un repubblichino degenerato in rissa, morì a causa delle violente percosse subite.
“Dicono che da noi mancano i detective, mancano i policeman, mancano i gangster. Sarà, ad ogni modo a me pare che non manchino i delitti”.
Oreste Del Buono, il quale riscoprì negli anni Settanta questo scrittore ingiustamente dimenticato, definì De Angelis “un inventore e un risolutore di enigmi estremamente suggestivo, efficace, spericolato, un autore in tutto e per tutto degno di figurare nell’olimpo internazionale del brivido”.
I lettori più anziani certamente ricorderanno le due serie televisive trasmesse dalla Rai nel 1974 e nel 1977 ispirate alla figura di De Vincenzi interpretate da Paolo Stoppa il quale seppe far rivivere sul piccolo schermo in bianco e nero il personaggio letterario di un antieroe “uomo senza particolare fascino, ma dalla grande umanità”.
Le nuove inchieste del commissario De Vincenzi: La barchetta di cristallo-Il mistero di Cinecittà
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