

Le stanze di Mogador
- Autore: Gian Luca Favetto
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2009
Questa è un’epoca in cui la locuzione "Diritti Umani" viene molto utilizzata, viene spesa nei dibattiti televisivi e spesso adottata come fonte di legittimazione da parte dei politici.
Il concetto secondo cui ogni essere umano sia anche "uomo" e non unicamente strumento da utilizzare a piacimento dei più forti si è diffuso in epoca recente e da poco, a livello storico, è entrato a far parte della morale collettiva. Soprattutto dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale sono state emanate leggi tese a tutelare la dignità di ogni singolo individuo e ad affermare il principio secondo cui la persona non può essere mai vista o "utilizzata" come strumento, o in altro modo perseguitata.
Gli antichi romani consideravano gli schiavi "instrumentum vocalis", cioè strumenti con la voce.
Fa specie però pensare che anche ai nostri tempi molte persone siano ancore trattate come "instrumentum vocalis", cioè come oggetti da sfruttare a piacere, come se non possedessero il "titolo onorifico" di persona, che viene invece unicamente "concesso" solo a chi abbia determinati requisiti (di classe, di sesso, di provenienza geografica).
Gian Luca Favetto (scrittore, giornalista per Repubblica, drammaturgo, critico teatrale e cinematografico italiano) mette in luce nel suo libro una delle tante, attuali, attività illecite sommerse, a cui i media non dedicano forse tanta attenzione.
Damir Babic, il protagonista del libro, è un fotografo che, durante uno dei suoi viaggi, si imbatte nell’attività illecita dello smantellamento abusivo di una nave svolto su una spiaggia. Damir scopre così l’esistenza di un vero e proprio traffico remunerativo: le vecchie navi vengono spesso smantellate con una modalità contraria a tutte le norme esistenti e i pezzi così ricavati (principalmente acciaio, ma anche rame e ferro) rivenduti con notevole profitto.
Le vecchie navi, che contengono amianto e altri materiali tossici, vengono vendute dai proprietari a società costituite appositamente e che si occupano di demolirle, senza adeguarsi però ai regolamenti emanati a tutela dei lavoratori e dell’ambiente, il cui rispetto comporterebbe di sicuro costi econimici elevati.
Lo smantellamento viene spesso svolto nei Paesi Extracomunitari le cui legislazioni, il più delle volte, non prevedono alcuna norma in proposito. Questa attività illecita, gestita da affaristi senza scrupoli e mafiosi, compromette gravemente la salute dei lavoratori che si occupano della demolizione delle navi e che, stando a contatto con quei materiali, si ammalano gravemente; inoltre, causa gravi danni anche all’ambiente.
Ecco cosa succede ai nostri tempi, in cui il progresso e il benessere ci ha oramai abituati ad un’intollerabile quanto incosciente indifferenza. Per questo suggerisco la lettura di libri come quelli di Gian Luca Favetto, che hanno il compito di mettere in luce uno dei tanti sfruttamenti contemporanei di cui la nostra civile società vorrebbe invece beatamente disinteressarsi.
L’autrice di questa recensione è una scrittrice: clicca sul suo nome per conoscerla meglio!

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