Lettera alla tribù bianca
- Autore: Alex Zanotelli
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2022
Di rado è una buona idea servirsi della biografia dell’autore per presentare un testo. Significa, nella maggior parte dei casi, difettare di argomentazioni più valide o di un contenuto all’altezza. Ma quando si parla di Lettera alla Tribù Bianca (Feltrinelli, 2022) risulta impossibile dividere l’opera dalla vita di chi l’ha scritta. Padre Alessandro Zanotelli è un sacerdote comboniano che dal 1965 è impegnato in Africa, alternando alla sua attività di missionario quella di direttore delle riviste “Il Piccolo Missionario” e “Nigrizia”. Zanotelli è stato il primo uomo bianco a spingersi fino a Kogorocho, la più spietata e disperata delle baraccopoli di Nairobi.
Il suo appello alla “tribù bianca” (il cosiddetto primo mondo civile, l’Europa e l’America del Nord) è quindi lontano da ogni tipo di retorica, e quando Padre Zanotelli affronta argomenti come apartheid, tragedie di migranti, epurazioni etniche, lo fa con l’autorevolezza di chi ha conosciuto con le proprie orecchie la voce del grido degli ultimi.
Il saggio è una denuncia della colpevolezza di ogni singolo uomo bianco vivente sul pianeta. Anche se non artefice di prima mano delle condizioni disperate nelle quali versano africani, sudamericani e asiatici, ogni uomo del 2000 è complice del loro stato. Nella nostra epoca, argomenta l’autore, nessuno può più trincerarsi dietro l’ignoranza: l’inferno patito dai migranti e da chi è impossibilitato ad abbandonare la propria terra è fin troppo palese e diffuso da tutti i mezzi di informazione.
Zanotelli riporta numerosi fatti di cronaca nei quali giovani uomini bianchi si sono resi colpevoli di stragi premeditate sull’onda di una dilagante propaganda xenofoba: e nel suo rendicontare colpe e crimini l’autore non risparmia la Chiesa di Roma alla quale appartiene, anzi, al centro delle sue invettive più feroci c’è propria la muta connivenza di vescovi e cardinali con politiche di estrema destra in diverse parti del mondo.
Portando la testimonianza di grandi personalità come Nelson Mandela, Desmond Tutu e Pierre Claverie (solo per citarne alcuni) Alessandro Zanotelli ribadisce il proprio messaggio, ovvero che l’umanità è una realtà collettiva, e che può aspirare a un futuro solo se abbraccia ogni pluralità e abbandonando ogni desiderio di conservare lo status quo della “tribù bianca”.
Secondo la tesi dell’autore, infatti, è lo stile di vita degli uomini e delle donne europee e statunitensi ad aver piagato in profondità la salute del pianeta, saccheggiandola di materie prime e ricoprendola di scarti ormai ingestibili.
Fa difetto in questo saggio forse solo una scarsa disamina delle cause effettive della diffusione di teorie xenofobe presso i giovani bianchi: per Padre Zanotelli tutto questo è da imputare solo a una serpeggiante propaganda su internet, eco tardiva delle politiche e delle dottrine coloniali dei grandi stati europei.
Lettera alla tribù bianca è una lettura scomoda, che genera nella mente e soprattutto nell’anima di un europeo un istintivo senso di rifiuto, un bisogno di alibi sui quali dirottare le invettive di Zanotelli. Ma se prestiamo orecchio con onestà ai suoi appelli, scopriremo una grande occasione, forse l’ultima, secondo l’autore stesso, di trasformare la nostra disseccata esistenza in una vita vera, degna di essere spesa.
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