Lettere di una novizia di Guido Piovene

Scritto negli anni dell’Italia fascista, nel 1941, Lettere di una novizia il romanzo epistolare di Guido Piovene racconta la storia del noviziato di una giovane borghese e della sua improvvisa crisi di vocazione.

Parole forti. Parole spinte dal cuore.
Mani sicure ma forse anche un po’ tremanti che decorano pagine fino a quel momento immacolate.

Nella prima lettera Margherita, una novizia, scrive a don Giuseppe dei suoi dubbi riguardo alla vocazione.
Il reverendo le risponderà con parole che scaveranno nel passato di lui e che tenteranno d’illuminare la via della giovane.
Episodi di una fanciullezza dolce e irrequieta, avvenimenti che potranno sembrare di poco conto, per chi non li vive.
Salvo poi cambiare profondamente le persone che attraversano quei tormenti.
In seguito don Giuseppe scriverà alla Madre Superiora e le racconterà della missiva della ragazza.
Lui vede i dubbi di chi sta per cambiare radicalmente la propria vita e la Madre lo tranquillizza, dicendogli che ha già visto episodi simili in passato.
Successivamente don Giuseppe scrive di nuovo alla novizia, tranquillizzandola.
Nel frattempo, però, un’altra ragazza scrive una lettera. Una lettera di denuncia, con accuse gravi. Molto gravi.
Verrà aperta un’inchiesta e ciò che ne uscirà non sarà per nulla piacevole…

Guido Piovene ci narra una storia colma di tensione e drammaticità e lo fa con uno stile fresco e pungente.
Parole scaturite da menti e cuori che faranno male, sondando le anime e ponendo dinanzi a noi uno scenario surreale che ci intrappolerà all’istante.
Un libro dedicato a chi vuole leggere qualcosa di potente e drammatico, pagine dure ma a loro modo irresistibili.
Leggere delle vite altrui ha sempre avuto un fascino magnetico ma questa volta le emozioni andranno oltre quel tanto che basta.
E quanto basta lo decideremo noi.