Librofilia
- Autore: Alessandro Carrera
- Anno di pubblicazione: 2010
Ho letto con crescente curiosità questo piccolo libro pieno di parole, di citazioni, di poeti, di curiosità, di metafore. In un paese in cui si legge pochissimo, a sentire i più, è strano il fenomeno per cui escono numerosi libri che parlano di libri, di librai, di collezionisti di libri, di lettori onnivori, di bibliofili nevrotici. Sembra che sia diventata una necessità, per difendersi dalla bruttezza del nostro quotidiano. Questo libretto è un po’ diverso, non sembra scritto da un italiano, ma piuttosto da un anglosassone, per il suo marcato senso dell’umorismo, per la capacità di passare tra diversi registri comunicativi restando fedele ad un unico tema: l’amore per le parole che stanno scritte nei libri.
Ecco allora aneddoti, episodi realmente accaduti, pure invenzioni, scherzi della fantasia che in numero di ben 64 compongono la divertente antologia. Lo scrittore sconosciuto che va a Cuba per incontrare il grande Hemingway e chiedergli il segreto per diventare grande come lui e ottiene solo la prevedibile risposta ironica del grande scrittore; Atteso Genio, l’ironia su una famiglia che spinge il figlio a divenire per forza un grande poeta; l’ironia sui giudizi dei critici è raccontata nel brevissimo flash dal titolo"il giudizio"; altrettanto fulminante l’incontro del promettente poeta giovane con l’arcigno Montale in ascensore. Insomma, poco più di cento pagine che si leggono con gusto per la loro intelligenza, per lo stimolo intellettuale che comunicano. L’ultima pagina, "Nevicata"...comincia così: "Poi, quella stessa notte, cominciarono a nevicare poesie. Non c’era vento, così scendevano dritte e si accumulavano a terra l’una sull’altra, soffici com’erano".
Si potrebbe, solo in queste poche righe, leggere l’amore per i versi, la capacità di creare immagini poetiche, la necessità di vivere anche e soprattutto delle parole degli scrittori e dei poeti, in un tempo di sola prosa, di troppe parole inutili, spesso di grande banalità o peggio di esibita volgarità.
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