Live in Pompei
- Autore: Ilaria Marchesi e Simone Marchesi
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Laterza
- Anno di pubblicazione: 2016
“Live in Pompei” (Laterza, 2016) è una guida con illustrazioni per piccoli lettori che racconta l’esperienza di Ilaria Marchesi e Simone Marchesi. Lei insegnante di letteratura italiana medioevale a Princeton, lui docente di letterature classiche a Hofstra, nello Stato di New York, hanno condotto un gruppo di bambini a visitare gli scavi archeologici di Pompei.
“Oggi sono a Pompei con un gruppo di bambini. Ne ho quattordici con me. Tra i miei allievi la più grande ha undici anni, il più piccolo ne ha cinque e mezzo. A loro, in tre giorni passati qui nella città morta, voglio provare a far capire che cosa era Pompei”.
Nell’aprile del 2014, i docenti Ilaria e Simone avevano condotto alcuni giovani studenti negli scavi campani approfittando di un lungo “ponte” di vacanza.
“Cosa è questa città loro sembrano averlo capito perfettamente fin dal primo momento che vi hanno messo piede”.
I bambini, dopo essere stati edotti in merito alla pioggia incandescente caduta sulla colonia romana erano rimasti particolarmente affascinati dall’eruzione e dallo “sterminator Vesevo” così definito da Giacomo Leopardi. Durante la lezione i piccoli discenti prendevano appunti in vista di un piccolo esame che si sarebbe tenuto l’ultima sera nella Villa Vergiliana, dove risiedevano, un’elegante costruzione a tre piani circondata da un giardino profumato di limoni. La grande fantasia dei bambini li aveva aiutati a calarsi subito nel mondo antico. Al momento dell’eruzione molti abitanti erano già fuggiti insospettiti dall’odore di zolfo e dai “tremori della terra” mentre altri erano rimasti per venire poi sepolti sotto cenere e lapilli. Un giorno di pioggia i visitatori avevano potuto capire, nella Casa del Principe di Napoli, come funziona l’impluvium, la piscinetta al centro di ogni atrio delle case romane che raccoglie l’acqua piovana che serviva a rinfrescare l’ambiente nelle giornate estive.
“I romani le case le facevano belle”.
Ogni casa aveva un orto dove si coltivavano piante, come il basilico, per farne profumi o medicine. La Casa dei Pittori al Lavoro, così chiamata perché sono stati ritrovati vasetti e barattoli con dentro ancora la vernice secca, si trova in una zona ancora tutta da scoprire. L’anfiteatro di pietra, sito nella zona meridionale della città, era stato scelto per il pranzo al sacco. Qui seduti sul prato all’ombra dei pini sembrava ai ragazzini di assistere ai giochi circensi e ai combattimenti dei gladiatori che si svolgevano al suo interno. Gli studenti avevano notato quanti forni per cuocere il pane fossero presenti in questa città della provincia di un impero cosmopolita. I forni, spesso ben conservati, hanno ancora le macine di pietra in bella vista. I bravi docenti avevano raccontato ai loro alunni, descrivendolo come un super eroe, la storia di Giuseppe Fiorilli che, diventato direttore degli scavi di Pompei nel 1860, ne aveva cambiato il corso per sempre. Fiorilli intuisce che
“bisogna scavare non per gli oggetti ma per quello che gli oggetti hanno da dire”
e attraverso di essi scoprire la storia della città.
Leggere “Live in Pompei” “pensato per riflettere su cosa ha voluto dire essere stati a Pompei”, ben redatto e documentato, è un’interessante e bella esperienza in una città del passato che non è morta - “siamo venuti per essere vivi a Pompei” - ma viva e nasconde ancora tanti tesori e segreti che attendono di essere rivelati.
“Il tempo antico è anche un luogo. E a quel luogo, non a noi, appartengono le cose e le persone che lì sono state vive”.
Live in Pompei
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